Residenza, Cobas: “Regolamento comunale incompatibile con la sentenza”

Firenze – Questione residenze, dopo la risposta al question time avanzato dalla consigliera comunale di Spc Antonella Bundu, giunge la nota dei Cobas comunali, che da anni seguono la vicenda dell’iscrizione nelle liste anagrafiche dei cittadini, in particolare quelli più deboli, come senza fissa dimora o occupanti senza titolo.

Pur esternando la propria “gioia per la sentenza della Corte di Appello di Firenze che oltre a riconoscere anche a chi abita in una casa occupata il diritto all’iscrizione anagrafica, ha rilevato “la infondatezza della pretesa del Comune di Firenze di subordinare la concessione della residenza a una preistruttoria da effettuarsi tramite la presa in carico da parte dei servizi sociali in conformità alla delibera della Giunta Comunale n. 2016/G/00050 del 24/2/2016.”, tuttavia c’è molto che non va nell’atteggiamento dell’amministrazione.

Ed ecco cosa: “Rimaniamo sbigottiti dall’intenzione  dell’Amministrazione manifestata ieri durante il Consiglio Comunale dall’assessore Meucci, che a fronte di una chiara censura da parte della Corte di Appello ha dichiarato : “sulla base di una prima lettura della sentenza della Corte d’appello e in attesa dei necessari approfondimenti da parte degli uffici competenti, non si ravvisa la necessità di apportare modifiche alla procedura di accesso alla residenza per le persone senza fissa dimora, ma, semmai, di valutare – al di là del caso di specie – l’estensione di detta procedura anche agli occupanti abusivi, da equipararsi ai Senza Fissa Dimora, riconoscendo loro l’iscrizione anagrafica in Via del Leone n. 35.”

Insomma, in breve i Cobas comunali giudicano che, se si accolgono le ragioni della Corte, sia del tutto evidente la necessità di modificare le procedure e le prassi invalse negli uffici comunali.

“Pensiamo – dice il sindacato – che dopo la sentenza, il riconoscimento dell’iscrizione anagrafica agli occupanti debba essere garantita senza ulteriori valutazioni, semmai bisognerà attuarla con una procedura diversa da quella prevista dalla delibera 2016/G/00050, perché questa procedura è discriminatoria, illogica e introduce elementi ostativi non previsti dalla vigente normativa, elementi che possono, come rilevato dalla Corte “finanche costituire un ostacolo giuridico all’iscrizione anagrafica”.

Insomma, la questione è prima di tutto giurifica: la Corte, affermando che il diritto all’iscrizione anagrafica dibordina tutto il resto, afferma di fatto che di tratta di un diritto absolutus, che  ovviamente non esclude le verifiche dei requisiti, che però riguardano solo la sussistenza degli stessi, non la natura assoluta del diritto.

“Abbiamo evidenziato in più occasioni nel corso degli ultimi anni le storture presenti nelle procedure adottate dal Comune di Firenze sia in tema di iscrizioni che di cancellazioni anagrafiche – dice l’esponente dei Cobas Giuseppe Cazzato – ne ricordiamo brevemente alcune che fanno al caso in specie, sono tutti “elementi ultronei” rispetto ai dettati della vigente normativa in materia anagrafica, sufficienti per imporre un’immediata modifica delle procedure:

1) Il prerequisito della cancellazione anagrafica per irreperibilità per poter procedere all’iscrizione anagrafica come senza fissa dimora,

2) l’obbligo di firma mensile presso la sede dell’associazione “La Fenice” per poter mantenere la residenza,

3) la presa in carico da parte dei servizi sociali per l’accertamento dello stato di bisogno del cittadino e della presenza continuativa sul territorio,

4) la cancellazione “rapida” dei senza fissa dimora che hanno la domiciliazione in via lastrucci in seguito alla dichiarazione dell’assistente sociale che la persona non è più seguita dai servizi sociali”.

Intanto, la sentenza della Corte d’appello ha già spinto a muoversi molti cittadini: “Siamo già stati contattati da cittadini ai quali è stata negata l’iscrizione anagrafica perché occupanti abusivi – dicono dai sindacati e dalle associazioni – e nei prossimi giorni presenteremo le richieste di nuova iscrizione”.

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