Renzi, i riflettori sul bilancio non offuscano del tutto l’affaire Lusi

Renzi, dopo qualche giorno vissuto pericolosamente, trova uno scontato ma non per questo meno importante successo con l'approvazione, da parte della giunta, del bilancio di previsione 2012. Perchè "successo" è presto detto: la pronta presentazione alla stampa e alla città della delibera subito dopo l'approvazione di giunta, alleggerisce in qualche modo la pressione, vivace anche in città, sul sindaco per quanto riguarda la vicenda Lusi.
E mette nel definitivo dimenticatoio le primarie palermitane, in cui il nostro sindaco si era "impegnato" con l'appoggio pubblico a Davide Faraone, al centro delle polemiche per le vicende relative alla cooperativa Palermo Migliore.
Un successo, dunque, almeno parziale, l'annuncio immediato, sic et simpliciter, alla stampa dell'approvazione della delibera, che ha catalizzato l'attenzione di tutti i media. Anche perchè, sinceramente, di elementi di riflessione ce ne sono, e tutti molti interessanti.

In primis, la "minipatrimoniale".
Una mossa che, a livello politico, potrebbe ben allargare la base elettorale del sindaco, andando a "pescare" anche in quelle fasce popolari più tradizionalmente di appannaggio della sinistra del Pd, da Sel a Rifondazione, che ancora a Firenze trovano una loro base ben determinata.
Intanto, passano alcuni punti che sono innegabilmente legati a un disegno di "salvaguardia" dello strato sociale più "frantumato" da questa crisi, la media, piccola e piccolissima borghesia, oltre ad accarezzare e dare un senso di "c'è giustizia" alle fasce più popolari.
Vanno in questo senso sia l'abbassamento (per la prima volta) dell'addizionale Irpef (dallo 0,3 allo 0,2) sia il "contenimento" dell'Imu: addirittura in ribasso per le prime case rispetto all'Ici del 2007, sarà molto alta per seconde case affittate e negozi e altissima per seconde e terze case sfitte, per le quali l'Imu sarà più del doppio di prima. Perlomeno un tentativo di "minipatrimoniale", come non ha mancato di sottolineare il sindaco con l'assessore al bilancio Claudio Fantoni.
Accanto a questa manovra, malgrado i minori trasferimenti (vengono a mancare 55 milioni di euro, compensati da 43 milioni di maggiori introiti Imu e 12 dal contributo di soggiorno), si alzano gli investimenti in alcuni settori cruciali: due milioni di euro in più per la cultura,  5,7 milioni in più per casa, sociale, istruzione e sport. In generale, la parte corrente è pari a 507 milioni e quella investimenti a 204.

Ancora, la giunta predispone tutta una serie di norme definite di "gentilezza urbana"; per fare alcuni esempi, chi ha bambini in affido non pagherà per rette o mense scolastiche (a Firenze sono circa 60 famiglie); per quanto riguarda la tassa di soggiorno, questa non sarà più pagata dagli studenti universitari e da due parenti di persone ricoverate (prima era concesso di non pagare a un solo parente); per quanto riguarda i musei civici, non pagheranno più i minori di 18 anni e gli accompagnatori dei disabili.
Accanto a questi punti significativi, in particolare per quanto attiene alla "patrimonialina", ce ne sono altri che suscitano un certo allarme.

Per esempio,  la pronta e spiccia applicazione del cosidetto decreto Salva-Italia ha consentito l'approvazione, da parte della giunta di tredici (13, erano 20) varianti urbanistiche. La maggior parte ben conosciuta ai cittadini di Firenze per battaglie ancora aperte:  una dà il via alla riqualificazione dell’area della Mercafir, un'altra riguarda l’ex ristorante Le Rampe, un'altra ancora la colonica di piazza Artom; poi abbiamo l’ex deposito tram, il teatro comunale, l’ex scuola di via Villamagna, il nuovo Conventino, l’attrezzatura sportiva di San Bartolo a Cintoia, l’ex Meccanotessile, l’edificio del Parione, il Possesso di Rusciano, l’Istituto Demidoff e l’Istituto Sant’Agnese.
Un modo di procedere da parte dell'amministrazione giudicato "scorretto" da una parte dell'opposizione.

"Più che scorretto, inaccettabile – dice il consigliere comunale Ornella De Zordo, Unaltracittà – una mossa criticabile sia nel metodo che nel merito. Guardiamo alla sostanza: l'ultima decisione dell'amministrazione sulle alienazioni di immobili di proprietà comunale, da inserire nella discussione sul bilancio con contestuale cambio di destinazione d'uso per "valorizzare" gli immobili stessi,  sottrae definitivamente a qualsiasi dibattito e valutazione, anche di merito, una parte importante della pianificazione del territorio: senza alcun approfondimento tecnico, alcuna valutazione di equilibri urbani, di dotazione infrastrutturale, di distribuzione complessiva delle funzioni sul territorio cittadino si pretende di intervenire, solo per un immediato vantaggio economico, con scelte che avranno conseguenze importanti, basti pensare all'area della Mercafir e l'inserimento del nuovo stadio".
Insomma, per De Zordo la natura della mossa dell'amministrazione in tema urbanistico è la ricerca di "incasso facile, veloce, senza curarsi se ciò impoverisce il patrimonio pubblico".

Ma la questione bilancio non riscuote l'entusiasmo neppure del capogruppo Giovanni Galli, che ironizza sul "pronto lancio" alla stampa della delibera di bilancio pochi minuti dopo l'approvazione. Una scelta mediatica secondo Galli, che "assicura al sindaco la ribalta per tutto il fine settimana".
Per quanto riguarda il contenuto del provvedimento, "non entro nei dettagli – si legge nella nota dell’esponente dell’opposizione – anche perché ancora non disponiamo del testo e degli allegati". Infine, un'annotazione: "Non dimentichiamo che sono fondamentali i passaggi nelle varie commissioni e nel consiglio comunale, per l’approvazione finale. Il sindaco Renzi parla di facce nuove e di nuova politica: almeno sul bilancio, però, impari a essere sobrio".

 

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