Firenze – Renzi scatenato in campagna elettorale, nella “sua” Firenze, tocca un po’ tutto: dal Pd ai giovani, alla sicurezza, al rapporto con Berlusconi “Solo platonico, tranne la tassa di scopo” , fino all’allarme non più “populismo” ma “estremisti”. E gli “estremisti”, almeno ascoltando le parole del segretario del Pd rivolte al ministro degli Interni Minniti, presente all’incontro con i sindaci dell’area fiorentina, sono quelli che “sono estremisti in tutto, non riposano mai”, ricordando che gli estremisti “vogliono uscire dall’euro per andare dove?”. Poi, “Qui candidato del centrodestra è uno che è professore d’economia di Salvini. Bisognerebbe dargli un’indennità. Ma ai pellettieri di Scandicci, agli artigiani dell’Oltrarno bisogna dirgli che una società chiusa non va da nessuna parte”, ha aggiunto, oltre a ricordare che “inseguendo la follia di uscire dall’euro, della campagna contro i vaccini, blocchiamo la crescita che c’è grazie ai governi a guida democratica”.
Un Renzi che poco prima, intervenendo a un incontro a Firenze coi presidenti dei centri commerciali naturali e i rappresentanti delle categorie economiche, aveva ribadito che, “alla faccia dei gufi”, il Pd risulterà essere il primo partito e il primo gruppo parlamentare. Perché “quando la gente vede gli estremisti sceglie il buonsenso”.
Il segretario del Pd ha anche rimarcato che, nonostante il “grande risultato” ottenuto nel settore della disoccupazione giovanile, “Siamo scesi dal 46% al 32%”, ciò non basta, rilanciando “Dobbiamo scendere almeno al 20%” di disoccupazione giovanile”.