E’ iniziato con un approccio “ad alta velocità” il tour del presidente del Consiglio Matteo Renzi nel cuore dell’economia bolognese. «Questo pezzo d’Italia è ripartito, altri pezzi no» ha affermato il premier dalla Lamborghini. Dopo il summit a Roma sul sisma del centro Italia con Vasco Errani, commissario per la ricostruzione, Renzi è atterrato attorno a mezzogiorno a Bologna per poi dirigersi nell’azienda di Sant’Agata Bolognese.
Una breve visita fatta a bordo di una Lamborghini blu con lui stesso alla guida («capita una volta nella vita», ha detto appena sceso dal bolide), prima nel cantiere che ospiterà l’area di produzione (dal 2017) del nuovo suv Urus, e poi nel piazzale interno dello stabilimento dove attenderlo c’erano gli operai e i dipendenti dell’azienda. Qui, alcuni delegati Fiom gli hanno consegnato un documento con 500 firme contro il Jobs Act.
Per l’occasione sono stati parcheggiati alcuni modelli di auto tra cui uno viola, omaggio ai colori della Fiorentina di cui il premier è tifoso. A far da padroni di casa, oltre a tutti i vertici della Lamborghini, anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini, il sindaco metropolitano Virginio Merola, il rettore dell’Alma Mater Francesco Ubertini, il questore Ignazio Coccia e il prefetto Ennio Mario Sodano.
Poi è stato il turno della Ducati. Il premier ha visitato il nuovo museo a Bologna – che ripercorre i 90 anni della storia dell’azienda – con l’ad Claudio Domenicali, Bonaccini e Merola. «Andate avanti, puntate in alto, non accontentatevi – ha detto Renzi dal palco. Ai lavoratori dico che dove ci sono accordi importanti noi diciamo grazie e lo dice uno che in passato si è lamentato di certe forme di concertazione». Il riferimento è all’intesa raggiunta tra Ducati motor e sindacati, che due anni fa diede il via libera a turni di 24 ore a fronte di un investimento su un maggior welfare aziendale. Poi, rivolto all’economia bolognese: «Questo pezzo d’Italia è ripartito, altri pezzi no. Il Pil cresce ma la strada è ancora lunga, potremo ingranare la marcia giusta lavorando tutti insieme», ha concluso il premier.
Renzi è atteso all’inaugurazione dei nuovi stabilimenti della Philip Morris a Crespellano.
Non sono mancate le polemiche politiche. «Il Presidente del Consiglio visita le eccellenze produttive della nostra città metropolitana, ma si tiene alla larga dalle aziende in crisi», l’attacco di Emily Clancy e Federico Martelloni, consiglieri comunali Coalizione Civica per Bologna; Giovanni Paglia, deputato di Sinistra Italiana e Igor Taruffi, consigliere Sel Regione Emilia-Romagna. «Eppure sono molti i lavoratori che a Renzi e al suo governo chiedono risposte e sostegno». Ma «le crisi non sono fotogeniche – continuano. Le eccellenze di un territorio sono uno straordinario patrimonio comune, ma le aziende in crisi devono essere la nostra assoluta priorità. A quando un faccia a faccia tra Renzi e i lavoratori in agitazione?» Al momento, nessuna replica da Palazzo Chigi.