Alta tensione, da Roma a Firenze, per l'incontro Renzi-Berlusconi. E alla fine, non si riesce ancora a capire completamente la portata che avrà la storica “prima volta” del Cavaliere nella sede del Pd. Ma la sintonia, anzi, “la profonda sintonia” su alcune proposte del Pd c'è. Esattamente, i punti riguardano la riforma della legge elettorale, il Senato e l'eliminazione dei rimborsi ai gruppi consiliari regionali.
Riforma legge elettorale – “C'è una profonda sintonia sulla legge elettorale verso un modello che favorisca la governabilità, il bipolarismo e che elimini il potere di ricatto dei partiti più piccoli”. Modello spagnolo? Intanto, Renzi segnala l'apertura verso le altre forze politiche, per scrivere il testo di legge che, se “nelle prossime ore saranno verificati tutti i dettagli” potrebbe essere presenta per il voto lunedì (dopodomani) alle 16 alla direzione del Pd.
Senato – La sintonia fra le proposte del Pd e Forza Italia sarebbe nel trasformare il Senato in Camera delle Autonomie, senza elezione diretta dei senatori, che rimarrebbero anche senza indewnnità e con la modifica del cosiddetto “bicameralismo perfetto”, quello che condanna le leggi italiane a uno spesso snervante ping-pong fra i due rami del Parlamento.
Regioni e gruppi consiliari – Sintonia anche sull'eliminazione dei rimborsi ai gruppi regionali consiliari
Le prime reazioni intanto lasciano trapelare soddisfazione da parte di Palazzo Chigi, sempre pronto a sostenere sia una riforma costituzionale sia una legge elettorale che tenga insieme “maggioranza e principali partiti dell'opposizione”, mentre schiumano rabbia nei paraggi del Nuovo Centrodestra, dove Angelino Alfano esclude si possa arrivare a una legge elettorale che non veda anche il ruolo attivo di NCD: “Ne' senza di noi ne' contro di noi”.