Matteo Renzi ha ricevuto ufficialmente l’incarico per la formazione del nuovo governo da Giorgio Napolitano. Il colloquio è durato un’ora e mezza al termine della quale il segretario del Pd ha accettato l’incarico con riserva.
Renzi adesso non dovrebbe impiegare molto a comporre la nuova squadra del governo a cui sta già lavorando da giorni. La maggior parte delle caselle sono già state riempite ma manca ancora qualcosa, tra cui il nodo fondamentale del ministero dell’Economia. Si sono fatti diversi nomi di autorevoli economisti tra cui Reichlin e Smaghi, ma nelle ultime ore ha preso corpo l’ipotesi di affidare l’incarico ad un politico piuttosto che un “tecnico”.
Una volta completata la squadra, il primo scoglio sarà quello della fiducia in Parlamento. Mentre quella della Camera sembrerebbe scontata, quella del Senato potrebbe esserlo meno. La minoranza del Pd infatti, stando alle parole di Pippo Civati, potrebbe non avallare un governo nel cui programma siano presenti anche le istanze del Nuovo centrodestra di Alfano.
Uscendo dall’incontro con Napolitano, Renzi si è subito espresso su quello che dovrà essere il programma dell’esecutivo: da subito bisognerà affrontare il tema delle riforme istituzionali, a partire dalla legge elettorale. Nei mesi successivi saranno affrontati tre macro-temi quali la disoccupazione a marzo, la riorganizzazione della pubblica amministrazione ad aprile e infine il fisco a maggio.