Performance collettiva sabato 1 ottobre al Valli all’insegna del theatre in progress
La voce può essere molte cose: strumento impostato, mezzo di espressione artistica o di comunicazione utilitaria. Quello che con REKA RE, Yuval Avital vuole mettere in luce è un aspetto diverso e molto preciso: la voce di ciascuno di noi è come un’impronta digitale, un marchio inconfondibile che ci rende unici fra miliardi, è la nostra storia individuale, il nostro presente, la nostra personalità. Il fatto non è una novità in sé, se non nel momento in cui è posto a fondamento di un progetto musicale, un progetto di crowd music con implicazioni profondamente umane e conseguenze artisticamente dirompenti.
In ogni città in cui REKA viene rappresentato – e così a Reggio Emilia –, viene organizzato il reclutamento di un “coro-folla” di più di 100 persone: è un invito e insieme una sfida a condividere la propria unicità in una performance musicale collettiva. L’obiettivo è ambizioso: far scaturire la bellezza, la poesia visionaria che la folla, forse senza saperlo, custodisce. È una chiamata alla partecipazione artistica con solisti provenienti da tutto il mondo e una grande messinscena immersiva: Share your Voice with Art!
Non c’è bisogno di leggere la musica né di essere intonati per prendere parte alla grande “folla” vocale. Basta la passione, e un po’ di tempo per imparare le semplici regole della crowd music ideate da Avital in una partitura user friendly, per unirsi a 6 straordinari solisti maestri di antiche e rare tecniche vocali estese (dal canto Bön di un Lama Tibetano a quello gutturale “a tenore” della Sardegna, patrimonio dell’Unesco, a quello sciamanico dell’Islanda) a 2 virtuosi percussionistiche suoneranno un complesso set di gong e direttamente sulla cordiera di un pianoforte, a 40 percussionisti locali reclutati tra gruppi e realtà didattiche, a due direttori d’orchestra che coordineranno il tutto simultaneamente.
REKA è un’opera in progress, e questa è la sua storia.
Commissionata dal Warsaw Autumn Festival e co-prodotta dal Festival MITO Milano, dove andò in scena la prima versione nel 2014, REKA è a Reggio Emilia come REKA RE, versione inedita in prima mondiale, arricchita da 40 percussionisti e da un allestimento site specific d’eccezione, che avvolge e confonde fra loro musicisti e pubblico. Ma il concerto-spettacolo non è che l’approdo finale di un percorso che viene da lontano.
Avital ha avviato la propria avventura nel mondo della “musica di folla” con le sue composizioni soniche massive (“Massive Sonic Works”) per 100 voci e 34 fisarmoniche (Mise en abîme, 2011), per 45 tube (Garon, 2012), per 100 fra gong e flauti di bambù (Karagatan, 2013), per una “foresta” di 140 altoparlanti (Alma Mater, installazione 2015). Un’avventura non soltanto di ricerca artistica, ma anche di pura e semplice sperimentazione di modalità inedite nelle prassi performative e comunicative. Un’avventura unica e coerente, suddivisa in opere/capitoli “ambientati” a Milano e a Varsavia con REKA sino a Reggio Emilia con REKA RE. Un’avventura che si estende nel tempo e cresce gradualmente montando come un’onda, diffondendosi come un movimento: con l’open call per raccogliere i vocalisti della folla, il workshop loro rivolto, le riprese video in luoghi di aggregazione della città, le clip e l’informazione diffusi sul web, via blog, siti e social.
Tutto questo – nella filosofia di Yuval – è già l’opera. O forse è il suo “sfondo” (in ebraico, appunto, reka), che troverà la sua estrinsecazione di “figura” più densa ed emozionante, nel qui e ora del live, rito laico che unisce attraverso l’arte, il prossimo 1 ottobre 2016 al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia, uno dei teatri d’opera più belli d’Italia.
Avital spiega: “L’iperconnettività del web sta cambiando volto, si sta passando dall’essere fruitori passivi di informazioni al desiderio di esprimere attivamente la propria sfera individuale, condividere, interagire, connettere. Il concetto di crowd musicè proprio questo: utilizzare la nostra voce sia come connettore sia come risorsa per produrre arte insieme, indipendentemente dal background sociale, dalla conoscenza musicale, dall’età e dalle origini”.
REKA è un esperimento sonoro di grandi dimensioni, un rito estetico e un gioco d’arte, che estende la voce umana – lo strumento musicale più essenziale e antico – al suo limite estremo, creando un ordito complesso e inaspettato. Unapartitura visionaria che oscilla fra un linguaggio musicale preciso, testi in lingua inventata ed elementi grafici; che unisce e sovrappone eventi simultanei sino a raggiungere una trama oltremodo fitta, sfondo oscillante dal quale i messaggi sonori nascono e svaniscono.
Il rapporto complesso tra sfondo e figura – da sempre elemento chiave nelle arti visive – diventa in REKA un fluido e altalenante susseguirsi di tensioni e complementarità fra i tre gruppi di esecutori presenti nell’opera: le 6 voci soliste, i 2 percussionisti solisti, le due “folle” (voci e percussioni).
Il coinvolgimento di musicisti tradizionali nella cornice di creazioni sperimentali contemporanee – a sancire significativamente una convergenza – è da anni elemento portante del lavoro di Avital; con REKA esso raggiunge la massima irradiazione geografica con straordinari cantori provenienti da tre continenti: Mongolia, Tibet, Islanda, Soweto, Uzbekistan, Sardegna.
Basandosi su un processo che lega insieme ricerca etnomusicologica, sviluppo di soluzioni grafiche per la notazione e metodi inusuali di direzione – oltre a instaurare un delicato dialogo con i portatori di antiche tradizioni –, il lavoro di Avital propone un percorso di creazione multiculturale, in cui l’arcaico e il contemporaneo convivono riscoprendo il significato etimologico del termine “composizione” come atto di unione e fusione.
============================
Sabato 1 Ottobre 2016, ore 20.30
Teatro Municipale Valli, Reggio Emilia
REKA RE di Yuval Avital
Massive Sonic Work n. 4 per 6 voci estese, 2 percussionisti e una folla di voci e percussioni
Direttori d’orchestra
Dario Garegnani, Yuval Avital
Solisti
Omar Bandinu (Sardegna) canto tradizionale sardo
Enkhjargal Dandarvaanchig (Mongolia) canti difonici della tradizione nomade della Mongolia
Sofia Kkaikov (Uzbekistan) canto epico degli ebrei di Bukhara
Yussuf Joe Legwabe (Sud Africa, Soweto) tradizione vocale Zulu
Gunnlaug Thorvaldsdottir (Islanda) solista di opere contemporanee, canto esteso, canto degli uccelli
Lama Samten Yeshe Rinpoche (Tibet) canto Bön tibetano
Percussionisti
Simone Beneventi, Lorenzo Colombo
Folla di 40 percussionisti locali e 130 voci