I dipendenti pubblici della Regione Emilia-Romagna timbreranno il cartellino anche per andare al bar. E’ stato infatti raggiunto un accordo tra Regione e rappresentanti dei lavoratori sul tema spinoso delle uscite e entrate dei dipendenti regionali dagli uffici delle diverse sedi. Dopo i casi di presunto assenteismo dell’Istituto Beni Culturali, su cui la Regione ha aperto vari procedimenti disciplinari, i vertici di Viale Aldo Moro, in accordo con i sindacati, hanno aggiornato le norme esistenti che regolano il lavoro introducendo anche alcune novità normative.
Nel documento scaturito da un confronto giudicato positivamente dai partecipanti all’incontro, viene ribadito che “registrare il proprio ingresso al lavoro e successivamente allontanarsi senza una valida motivazione di servizio e senza registrare l’uscita costituisce un grave illecito disciplinare, oltre ai possibili risvolti penali per i diretti interessati”. Nel documento si legge anche “che il responsabile del singolo Servizio va inquadrato come un manager di risorse umane, e non come un controllore”. Tra le novità, fermo restando l’obbligo di timbrare uscita e rientro per l’accesso a bar esterni agli edifici regionali, è prevista l’installazione di nuovi orologi all’ingresso dei bar interni. Anche l’accesso a questi locali richiederà sempre l’effettuazione della timbratura.
Infine, ad integrazione del sistema di controlli esistente, i dirigenti effettueranno controlli a campione sulle presenze in servizio dei collaboratori e, per favorire la uniformità di comportamento, viene stabilito che “l’obbligo di timbrare tutte le uscite e le entrate dalle sedi di lavoro viene esteso anche al plesso del Fiera District, mentre lo spostamento tra sedi viene coperto con una nuova causale di giustificativo”.