“Quella del progetto di accoglienza e integrazione degli alunni stranieri è una esperienza pilota, un laboratorio che ha dato risultati molto positivi – ha detto la vice presidente della Provincia Giorgi – Grazie alla rete strutturata abbiamo superato l'emergenza e stiamo migliorando lo strumento che abbiamo costruito perché sia efficace nella lotta all'abbandono scolastico e ci consenta di migliorare anche il rapporto con le famiglie”.
“Il rilancio di questo accordo è strategico per la Regione, che considera un punto di eccellenza l'esperienza pratese, da presentare come modello di buone pratiche anche ad altri territori – ha aggiunto l'assessore toscano Allocca – I ragazzi stranieri di seconda generazione rappresentano un patrimonio di risorse umane, sono mediatori naturali e verso di loro dobbiamo avere tutta l'attenzione possibile”.
“Non è facile trovare una rete istituzionale di questo livello nel mondo della scuola italiano. Si tratta di un'eccellenza da promuovere e questo modello di rete può essere efficacemente utilizzato dalla scuola anche in altri settori”, ha detto poi la dirigente dell'ufficio scolastico regionale Palamone.
Gli assessori del Comune di Prato Pieri e Silli hanno definito assolutamente indispensabile l'accordo, per i risultati che ha avuto e per il modello di gestione che sta utilizzando. “Tutti i Comuni si adoperano per riuscire a dare ai ragazzi quello che la scuola deve garantire: pari opportunità – ha concluso Pieri – Poter contare su tutti gli istituti è un elemento di grande valore e ci permette, come il nuovo accordo prevede, anche di rispondere ai bisogno nuovi della scuola”.
La scuola a Prato rappresenta non solo il punto di riferimento educativo e formativo della comunità, ma anche un vero e proprio laboratorio di multiculturalità, cioè di programmazione e gestione della complessità sociale. Orientamento, formazione per gli insegnanti, laboratori per gli studenti e sostegno alle famiglie sono le azioni cardine su cui in questi anni è cresciuto l'approccio integrato all'accoglienza. Nello scorso anno scolastico per l'accordo sono state impegnate risorse per 550 mila euro (fondi regionali, di Provincia e Comuni) ed ha preso il via il sito del progetto SIC all'indirizzo web www.scuolaintegraculture.prato.it. Qui si trovano informazioni sui partner e sui progetti presentati e realizzati dalle varie scuole nell'ambito della rete, ma lo strumento on line si propone anche come spazio di confronto e condivisione non solo per gli addetti ai lavori.
L'accordo, che dopo quattro anni ha ormai superato la fase di sperimentazione ma rimane un progetto pilota in Toscana, è adesso in grado di affrontare le criticità, anzitutto il rapporto con le famiglie degli studenti stranieri, essenziale anche per aggredire la piaga dell'abbandono nella scuola superiore e promuovere la collaborazione fra i diversi livelli del sistema scolastico.
QUATTRO ANNI DI LAVORO – Sono passati più di quattro anni da quando tutti i 57 istituti scolastici del territorio provinciale (33 statali e 24 parificati) firmarono insieme alla Provincia, ai Comuni, alla Regione e agli Uffici scolastici regionale e provinciale l'intesa sull'accoglienza degli alunni stranieri. Quattro anni di intenso lavoro che hanno costruito con efficacia una governance del sistema scolastico superando l'emergenza con laboratori linguistici e culturali a cui oggi partecipano 4.500 studenti fra stranieri e italiani e percorsi formativi per gli insegnanti. L'accordo ha agito sulla costituzione di nuove reti rafforzando quelle esistenti e favorendo l'attivazione di sinergie volte alla condivisione di buone prassi e progettazione, ma ha anche permesso di ottimizzare le risorse disponibili. Si è lavorato su un approccio integrato allievo/famiglia per l'orientamento e per il riconoscimento delle competenze acquisite nel paese di origine. Lo strumento del laboratorio è stato utilizzato per lo sviluppo della conoscenza della lingua italiana, l'apprendimento intensivo dell'italiano prima dell'inserimento scolastico e lo sviluppo interculturale. Attivate anche azioni per il sostegno alle famiglie con oltre 300 genitori coinvolti nelle attività di educazione degli adulti e la partecipazione di 150 studenti al progetto innovativo Family Friendly. Azioni anche per la formazione di operatori (docenti, perdonale ATA, mediatori culturali, facilitatori linguistici). Inoltre le convenzioni con varie Università per ai corsi sulla didattica della lingua italiana a stranieri (certificazione CEDILS e DITALS) hanno partecipato insegnanti di ogni ordine e grado.
I NUMERI DELLA SCUOLA INTERCULTURALE – Nell'anno scolastico in corso si contano nelle scuole della provincia 6.771 alunni di cittadinanza non italiana iscritti alle scuole della provincia, con una incidenza del 19,2% sulla popolazione scolastica complessiva. Secondo gli ultimi dati diffusi dal MIUR, ampio risulta il superamento sia dell’incidenza media nazionale (7,9%) che di quella regionale (11,4%). Prato è la prima Provincia italiana con il 19,7% come percentuale di stranieri nati in Italia (Italia 13,5%, Toscana 12,8%), seguita da Mantova (17,2%), Cremona, Brescia e Reggio Emilia. In generale le dinamiche migratorie (compensando la riduzione dei contingenti di ragazzi nati negli anni ’90) e i più elevati tassi di fecondità delle donne straniere hanno determinato una forte crescita della popolazione scolastica pratese. Alla fine dell'anno scolastico 2010/2011 erano 89 le cittadinanze presenti nella scuola pratese, i cinesi (3.077) rappresentano il 44% degli alunni stranieri, seguono albanesi (20%), rumeni (7%), marocchini (6%) e pakistani (4%), quindi nigeriani, bengalesi, peruviani, tunisini, ucraini, ivoriani e filippini. All’inizio dell’anno scolastico in corso nei diversi ordini scolastici si contano 2.937 cinesi, 1.432 albanesi, 532 rumeni, 452 marocchini e 314 pakistani.
LA RISORSA SCUOLA E LE CRITICITA' – Una recente indagine dell’Osservatorio Scolastico provinciale ha evidenziato che 54 studenti stranieri su 100 abbandonano gli studi senza aver conseguito il diploma o la qualifica professionale e senza aver frequentato un corso di formazione professionale riconosciuto dalla Regione. A Prato il tasso di abbandono scolastico prematuro è pari al 20% (tra gli studenti italiani la percentuale è del 17,8%), a fronte di un dato nazionale del 19,7% e regionale del 16,9% (l'obiettivo Lisbona 2010, riproposto come obiettivo Europa 2020 è di restare sotto il 10%).