Regione, passa la manovra da 12 miliardi di euro

Bilancio 2015 senza tagli e con fondi Ue: 8 miliardi per la sanità, più risorse per la cultura.

Una manovra economica da 12 miliardi, otto dei quali per la sanità. E’ il bilancio della Regione Emilia-Romagna, approvato ieri in Assemblea legislativa. Si tratta di una manovra che prevede tra le sue priorità di spesa il cofinanziamento ai fondi strutturali europei e contiene conferme sui fondi per la non autosufficienza e le politiche socio-sanitarie.
In un quadro di finanza pubblica complicata abbiamo definito le priorità in modo chiaro e abbiamo raggiunto un risultato importante – ha detto l’assessore al Bilancio Emma Petittianche grazie ad un’ampia consultazione delle organizzazioni sociali ed economiche”.

Le cifre
L’importo annuale del cofinanziamento dei fondi europei ammonta complessivamente a circa 56,1 milioni di euro e consentirà una spesa sul territorio regionale per 368 milioni di euro per sette anni e di sbloccare risorse totali per 2,5 miliardi di euro destinati a lavoro, ricerca e innovazione. Il bilancio assicura una quota aggiuntiva pari a 28 milioni di euro (oltre ai 31 milioni ordinariamente previsti) che consentiranno la copertura integrale delle spese inerenti le funzioni da delegare o mantenere in gestione diretta, oltre a garantire il lavoro ai dipendenti delle Province.

Tra i punti prioritari: il mantenimento dei servizi alla persona, con 120 milioni di risorse proprie e aggiuntive per il Fondo regionale per la non autosufficienza (che così arriva a 460 milioni complessivi) e il sostegno a economia e turismo.

Per quanto riguarda il turismo, l’obiettivo al 2020 è che superi il 10% del Pil regionale. In questa prospettiva, il bilancio conferma 28,3 milioni per Apt e Unioni di prodotto, programmi per favorire il turismo e la commercializzazione e i consorzi fidi.

Per le politiche dell’agricoltura si prevede il raddoppio delle risorse proprie correnti finalizzate al cofinanziamento dei fondi europei che aumentano, tra il 2014 e il 2015, da 15 milioni a 29 milioni di euro. Sostanzialmente confermate le risorse finanziarie per le altre attività (9 milioni).

Per la formazione e il lavoro, sono previste risorse regionali pari a 17 milioni di euro (connesse ai cofinanziamenti del Fse) e oltre 41 milioni di euro per interventi di natura pubblica a sostegno delle fasce più deboli del mercato del lavoro.

Per le politiche socio-sanitarie, oltre alle risorse per il Fondo per la non autosufficienza regionale, vi sono 46 milioni a integrazione al Fondo sanitario nazionale; 20 milioni al Fondo speciale per il sociale; 2,2 milioni al Fondo regionale degli affitti e 1 milione al Fondo per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Come già annunciato dalla giunta Bonaccini, l’Emilia-Romagna è l’unica Regione ad aumentare i fondi per la cultura: 28,4 milioni di euro complessivi, con un incremento di oltre 10 milioni rispetto al 2014.

Per quanto riguarda il diritto allo studio, 20 milioni di risorse regionali vengono assegnate alle borse di studio universitarie, 4 milioni alle borse di studio scuole medie superiori e 3 milioni ad attività per la formazione scolastica. 1,2 milioni vanno alle politiche sportive, 2 milioni sono per gli impianti sportivi.

Per le politiche per l’ambiente e la difesa del territorio si confermano i fondi con particolare attenzione alla protezione civile, al contrasto al dissesto idrogeologico e alla valorizzazione dei parchi e delle riserve naturali(45 milioni).

Nessun taglio, infine, al trasporto pubblico locale: alle risorse proprie regionali (oltre 36 milioni) si aggiungono 363 milioni di euro, che sono la quota destinata all’Emilia-Romagna per il 2015 dal Fondo nazionale per il trasporto pubblico. Le spese d’investimento aggiuntive destinate ai trasporti e alle infrastrutture ammontano a 40 milioni, e riguardano sistemi informativi e telematica (2,3 milioni), riqualificazione urbana (5 milioni), viabilità (10 milioni), manutenzione e sistema di sicurezza della rete ferroviaria (5 milioni) e People mover (17,5 milioni).

Con i risparmi ottenuti sulle spese collegate al funzionamento (personale), al costo della politica, alla sanità (parte burocratica) e agli oneri finanziari, la Regione ha potuto recuperare 82 milioni di euro ed evitare così tagli ai servizi.

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