Regione, nuovo braccio di ferro con la Corte dei Conti

I magistrati contabili tornano a contestare alcune spese dei gruppi consigliari, ritenute “prive di ogni giustificazione”.

La Procura della Corte dei Conti torna a contestare i conti dei partiti in Regione Emilia – Romagna. Ai capigruppo stanno arrivando in questi giorni altri atti di contestazione, questa volta sui rendiconti del 2011 e del 2012, “relativi alla presunta non inerenza di alcune voci di spesa”.

Durissimo l’atto di accusa della Procura della Corte dei conti, che parla di “mala gestio” dei capigruppo in Regione, accusandoli di spese “palesemente prive di qualsiasi giustificazione e collegamento con l’attività istituzionale del gruppo”. Le notifiche recapitate ai capigruppo sono differenti tra loro perché diverse sono le cifre contestate, ma basta scorrere uno degli atti per registrare il tenore degli addebiti.

Vengono poi i singoli casi. “Dalle prove documentali acquisite appare – allo stato degli atti – fondata su riscontri contabili, dotati di analiticità e di concretezza, la sussistenza del danno patrimoniale arrecato alla Regione Emilia – Romagna in conseguenza di fattispecie di mala gestio dei contributi regionali”. Si tratta, nel caso in esame, di “spese manifestamente non inerenti all’attività istituzionale e al funzionamento del gruppo”. Il motivo sta nel fatto che tali spese sarebbero “giuridicamente illogiche ed economicamente irrazionali, perché eccedenti i limiti del mandato istituzionale attribuito dall’ordinamento regionale ai gruppi consigliari”.

Anche nell’ipotesi di condanna al pagamento delle somme in questione, sottolineano comunque i capigruppo, “l’appello avrebbe l’effetto di automatica sospensione dell’esecutività della sentenza di primo grado e quindi del pagamento stesso”. Insomma, “si prospettano dunque tempi lunghi, per un procedimento – scrivono i presidenti dei gruppi – di cui fatichiamo a capire i presupposti”.

Occorre poi ricordare che una recente sentenza della Corte Costituzionale aveva dato ragione ai gruppi consiliari di viale Aldo Moro, annullando le deliberazioni della Corte dei Conti “assunte nel 2013 e relative proprio ai rendiconti 2012 dei gruppi assembleari, comprese quelle della sezione regionale di controllo per l’Emilia – Romagna che già aveva contestato la natura delle spese sostenute in quell’anno. Siamo certi – scrivono ancora i capigruppo – di aver sempre rispettato tutte le regole vigenti, e come abbiamo fatto in analoghe circostanze avvieremo subito gli approfondimenti necessari per far valere in qualunque sede le nostre ragioni, convinti che si tratti di voci di spesa giustificate, perfettamente regolari e funzionali alla nostra attività”.

I magistrati contabili sottolineano, proprio a proposito delle pronunce recenti della Corte costituzionale, che comunque “nessuna prerogativa di insindacabilità può essere riconosciuta agli atti esorbitanti dei consiglieri regionali, che non siano riconducibili, cioè, secondo un ordinario canone di ragionevolezza, all’autonomia dei Consigli e alle esigenze ad essa sottese”.

Total
0
Condivisioni
Prec.
Il 70° anniversario di Pian d’Albero

Il 70° anniversario di Pian d’Albero

Figline Valdarno (Firenze) – Sono trascorsi 70 anni dall’eccidio di Pian

Succ.
Consegnati gli orologi per il Gioco del Ponte

Consegnati gli orologi per il Gioco del Ponte

Pisa – Scatta l’ora del Gioco del Ponte: un regalo particolare quello

You May Also Like
Total
0
Condividi