La giunta Bonaccini ha deciso di tagliare i bonus ai dirigenti sanitari. Nei nuovi contratti la parte variabile delle retribuzioni scende dal 20% al 10% del compenso fisso, per un risparmio complessivo di 2,9 milioni di euro. A dare l’annuncio è stato il sottosegretario alla presidenza della Regione Emilia-Romagna Andrea Rossi, dopo aver risposto in assemblea legislativa alla Lega Nord sullo stipendio dell’assessore alla Sanità Sergio Venturi (che ha scelto la retribuzione da dirigente Ausl al posto di quella di assessore).
In aula il capogruppo del Carroccio Alan Fabbri aveva chiesto al presidente Stefano Bonaccini “se moralmente condivide la scelta di Venturi”. Secondo Fabbri, la decisione presa dall’assessore sul proprio stipendio “vanifica tutto il lavoro che sta facendo il Pd per tagliare i costi della politica”. Ma la giunta ha difeso l’assessore a spada tratta: Venturi “ha esercitato un’opzione prevista” dalle norme, la replica di Rossi al question time. La questione dello stipendio, spiega il sottosegretario, va legata alla scelta dell’amministrazione di avvalersi di un assessore regionale alla Sanità “all’altezza del proprio compito”. Secondo Rossi, insomma, “ridurre l’apporto di Venturi ad una mera questione di costi della politica rischia di allontanare dalla politica le personalità di alto livello professionale” come l’ex numero uno del policlinico Sant’Orsola di Bologna.
Quanto ai bonus assegnati dalla nuova giunta ai direttori sanitari uscenti, spiega ancora Rossi, l’amministrazione non ha fatto “nient’altro che prendere atto del lavoro fatto”, una forma di “rispetto nei confronti dell’ex esecutivo Errani”. Ma Fabbri insiste e allarga il fronte: “E’ giusto premiare le persone che meritano, ma qui vengono premiati anche i dirigenti che sono responsabili delle dimissioni di Errani”, osserva, alludendo ai dirigenti coinvolti nella vicenda Terremerse.