Regione, confermati i sequestri agli ex capigruppo

Accolta la richiesta della procura contabile della Corte dei Conti sui beni di otto ex capigruppo per le spese del 2012.

Spese pazze in Emilia-Romagna: sono stati confermati tutti i sequestri conservativi che scattarono a dicembre nei confronti degli ex capigruppo della Regione, in relazione alle spese effettuate dai consiglieri nel 2012. I sequestri, per un totale di oltre 1,2 milioni di euro di beni, furono eseguiti dalla Guardia di Finanza su richiesta della procura contabile della Corte dei Conti. Allora furono autorizzati sulla base di un decreto del presidente della Corte, ma due giorni fa sui sequestri è arrivato anche il benestare dei giudici della sezione giurisdizionale dell’Emilia-Romagna. I sequestri scattarono nei confronti degli otto ex capigruppo di viale Aldo Moro: Pd, Pdl, Movimento 5 Stelle, IdV, Udc, Sel, Federazione della Sinistra e Gruppo Misto. Esclusa solo la Lega Nord, dal momento che il suo ex presidente Mauro Manfredini è morto nell’ottobre 2014.

I sequestri, a seconda degli importi, furono effettuati sui crediti e sulle indennità che gli ex capigruppo vantavano nei confronti dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna o di altre amministrazioni (ad esempio con la trattenuta di un quinto dello stipendio), ma anche su beni immobili di loro proprietà. A Silvia Noè, allora capogruppo Udc, furono sequestrati 46.415 Euro; a Roberto Sconciaforni (Fds) 89.350 euro; a Gianguido Naldi (Sel) 108.020 euro; a Liana Barbati (IdV) 147.867 euro; a Marco Monari (Pd) 614.954; Ad Andrea Defranceschi (M5S) 67.304 euro; a Matteo Riva (gruppo misto) 96.817 euro; a Luigi Giuseppe Villani (Pdl) 101.879 euro.

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