Regionali, pronte liste del Pd: a Firenze Giani alle spalle della capolista Saccardi

Firenze – Pronte le liste del Pd nei 13 collegi toscani, approvate stamattina dalla direzione regionale dei democratici con 109 voti a favore, 5 contrari e 6 astenuti: 80 candidature, 40 uomini e 40 donne, età media 45 anni. Ecco i capilista: nel collegio di Arezzo Vincenzo Ceccarelli, nel collegio Firenze 1 (Firenze città) Stefania Saccardi, nel collegio Firenze 2 (Mugello-Valdarno-Chianti) Fiammetta Capirossi, nel Firenze 3 (empolese-valdelsa) Serena Buti, nel Firenze 4 (piana fiorentina) Monia Monni, nel collegio della provincia di Grosseto Valentina Culicchi, in quello della provincia di Livorno Gianni Anselmi, a Lucca Ilaria Giovannetti, Giacomo Bugliani a Massa Carrara, Antonio Mazzeo a Pisa, Massimo Baldi a Pistoia, Nicola Ciolini a Prato e Stefano Scaramelli a Siena. Tra le novità ci sono anche tre “cambi” nelle liste presentate dalle direzioni provinciali: a Massa la civatiana Milena Mucci prende il posto di Silvia Dell’Amico, a Prato Leonardo Pasquale viene sostituito da Lorenzo Marchi, a Livorno esclusa Antonella Giuzio (elbana) subentra, per ragioni di riequilibrio di genere, un altro elbano, Walter Ulivieri

A Firenze città la sorte bacia Eugenio Giani, che si piazza secondo alle spalle della capolista Stefania Saccardi, mentre terza è Titta Meucci. Escluso, nel collegio di Firenze città, Iacopo Ghelli, che esponenti vicinissimi a Civati avevano esplicitamente sostenuto, in lista (quinta) Donata Bianchi.

Stamattina è stato anche inaugurato il comitato elettorale di Eugenio Giani che arriva quando già la sede del suo comitato elettorale è gremito da centinaia di persone in un tripudio di abbracci, baci, riconoscimenti e ricongiungimenti fra amici e conoscenti che la grande e storica passione politica del candidato ha messo insieme. Un tesoretto che stamattina non ha sede comitato gianibeneficiato di grandi epifanie ma che si è fatto valere per grandi e meno grandi presenze della Firenze che da sempre gravita attorno a questo vero “signore” delle preferenze, che ha una parola per tutti, una stretta di mano, sempre senza sbagliare una battuta ne’ un nome. Comincia così una campagna elettorale che è già baciata dalla sorte, dal momento che, dopo poco, arriva il responso della direzione regionale del Pd riunita stamattina, quella che ha “fatto fare tardi” (solo di qualche minuto però) al candidato: estrazione a sorte per l’ordine di lista e, dopo la capolista già decisa Stefania Saccardi, è proprio Giani il primo nome ad apparire.

eugenio gianiEd è proprio il candidato ad aprire il discorso senza scansare la facile battuta sulla sede, la stessa di Nardella e di Renzi prima di lui. “Si dice che non c’è il due senza il tre”, sorride. Battuta anche all’indirizzo di Titta Meucci: “Mi hanno detto che ieri all’apertura del suo comitato elettorale si è mangiato molto bene – dice – ma vediamo ora la nostra torta”. Guerra di torte e guerre politiche, ma non certo con le sue compagne di lista, dal momento che ormai tutti danno per scontato che non solo l’Eugenio cittadino passerà, ma anche che se ne andrà a Roma. Come del resto da qualche tempo si dice. Ma dal momento che i si dice sono sempre aleatori fino a quando non si realizzano, ecco che la campagna elettorale di Giani parte seria ed efficiente, con slogan e tutto l’apparato comunicativo di cui si circonda da vero maestro. Sfruttando ovviamente la larga popolarità di cui gode. “Ho voluto fare questa compagna elettorale – dice prendendo la parola il candidato – per la mia passione per la politica, per momenti in cui insieme a tutti coloro che condividono i miei valori si procede verso un obiettivo”. Del resto, anche la stessa capolista Stefania Saccardi ha voluto correre, e , per quanto la riguarda, si mormora, anche nel partito, che la mancata presenza degli sponsor romani non incide per niente sui suoi “serbatoi” magari meno appariscenti ma più saldi di quanto in molti siano pronti a scommettere.

Nella mattinata ha aperto la propria sede elettorale anche Marta Rapallini, settima nella lista resa nota dalla direzione regionale del Pd, che gioca un ruolo più autonomo ma sempre molto vicino alla maggioranza del partito. marta rapalliniUn’autonomia, la sua, che si gioca tutta sul filo delle competenze che porta in questa competizione elettorale: un’intellettuale molto concreta, che partendo dalle idee si misura con la fattualità più difficile. Tant’è vero che il suo motore, la spinta per partecipare al prossimo round elettorale, proviene proprio dalla voglia di calare nel concreto un contributo che prende di mira il lavoro, il nodo più difficile del momento: “Per far partire lo sviluppo – dichiara – è necessario investire su idee, innovazione, ricerca”. Ma da subito. Tant’è vero che lo slogan “studiato” da candidata e staff è “Smarta Rapallini”.

 

 

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