Firenze – Attaccato dalla sua stessa “famiglia”, Carraresi risponde. Il consigliere regionale, candidato alle prossime regionali nelle file della lista “Il Popolo Toscano”, è stato tacciato di “trasformismo” senza mezzi termini da Lorenzo Zirri e Francesco Bosi, esponenti storici dell’Udc. A Carraresi, eletto nel 2010 nelle file dell’Unione di Centro, non è stato perdonato dagli antichi compagni di partito l’appoggio al Governatore uscente Enrico Rossi. Bosi, presidente regionale Udc, e Giuseppe Del Carlo, capogruppo Udc in Consiglio regionale, hanno duramente criticato la decisione di Carraresi di candidarsi nella sola lista che appoggia il Partito Democratico e sostiene Rossi. “Basta con le falsificazioni. Vogliamo una campagna elettorale seria”, hanno tuonato dalla direzione regionale Udc.
Ma non solo. Zirri e Bosi si sono spinti oltre, scegliendo di disconoscere Carraresi e dare il loro appoggio ad altri: “L’unico candidato riconosciuto e sostenuto dall’Udc nazionale e regionale per le elezioni in Toscana è Giovanni Lamioni. Una personalità autorevole, espressione del mondo dell’impresa, già presidente della Camera di Commercio di Grosseto e vicepresidente nazionale di Unioncamere, in grado di riunire attorno asé il progetto di Area Popolare e importanti esperienze civiche”.
Sembrerebbe, insomma, che Carraresi sia rimasto da solo. “È comprensibile il forte imbarazzo del consigliere Marco Carraresi per la sua conversione sulla via di Damasco, nell’appoggiare la rielezione di Enrico Rossi”, hanno spiegato in una nota congiunta Zirri, Del Carlo e Bosi. L’appoggio dell’Udc alla Lista Lamioni sarebbe volto, secondo la direzione regionale Udc, a contrastare gli “opportunismi” del consigliere regionale che ha scelto “Il Popolo Toscano”. “Si finge d’ignorare i ripetuti deliberati ufficiali degli organi dell’Udc che, a tutti i livelli: nazionale, regionale e provinciale, hanno da tempo stabilito di sostenere, con forza e determinazione, insieme ad Ncd in Area Popolare, la candidatura a presidente di Giovanni Lamioni, ed escludere ogni altra scelta”, conclude la nota Udc a dirma Bosi, Zirri e Del Carlo.
E la direzione nazionale? Non è dato sapere se Lorenzo Cesa, segretario del partito dello scudo crociato, si sia espresso in merito. Da parte sua, Carraresi non sembra pensarla così. “Lascio ad altri le polemiche sterili e inutili. Saranno comunque i risultati elettorali a dimostrare chi davvero rappresenta ancora le istanze dei cattolici democratici in Toscana e chi viceversa ormai da tempo rappresenta solo se stesso e i propri interessi”, replica seccamente alle accuse dei suoi vecchi compagni di partito.
Anzi: il consigliere regionale contrattacca. “La maggioranza dell’Udc toscano sta dalla mia parte. Nelle liste de ‘Il Popolo Toscano’ ci sono numerosi responsabili provinciali dell’Udc, altrove nessuno ha avuto il coraggio di metterci la faccia e di condividere un progetto, quello della “lista Lamioni”, che a nostro giudizio è miope e destinato all’insuccesso”. E ancora: se l’Udc non si è presentata alle regionali con un “chiaro riferimento alla tradizione democratico-cristiana”, spiega Carraresi, questo è proprio a causa di alcuni “pseudo-rappresentanti del partito a livello toscano”, con chiaro riferimento ai suoi accusatori.
A corroborare le ragioni di Carraresi è intervenuto anche Emanuel Cerciello, assessore provinciale grossetano che sostiene la lista de “Il Popolo Toscano”. “Il partito nazionale non ha scelto ufficialmente nessuna coalizione per le consultazioni elettorali regionali del prossimo 31 maggio”, ha spiegato. Non solo sono state messe in circolazione, secondo Cerciello, “presunte prese di posizione del Segretario Nazionale Lorenzo Cesa”, ma l’Udc ha scelto, a livello regionale, di chiudersi nell’autoreferenzialità, senza scegliere il centrodestra o il centrosinistra. “Ho avuto occasione di parlare con il Segretario Cesa – conclude Cerciello – anche nelle ultime ore e mi ha confermato, oltre alla sua massima fiducia nei miei confronti, che le scelte personali sono tutte legittime, ma nessuna lo è con il simbolo nazionale dell’Udc”.