Firenze – Elezioni regionali, arriva la “Sinistra del Sì”. È stata comunicata stamattina la candidatura ufficiale a presidente della Regione Toscana di Tommaso Fattori a capo della coalizione fluida alternativa “al PD, alle destre e al patto del Nazareno”; a tutto, insomma, ciò che resta fuori dal setaccio della politica strictu sensu.
Forte la sponsorizzazione di Sel che – finora restio all’ammucchiata con il movimentismo – lancia adesso segnali evidenti a tutto ciò che non è politica di bureau, forse in vista di quella rinnovata unità che manca dagli anni Settanta. Eloquente, in questo senso, il curriculum di Fattori: radici ben piantate in una sinistra sociale e maggioritaria, mai iscritto ad un partito (né, oggi, tesserato Sel), esterno da sempre, leader del Forum Sociale Europeo e portavoce del Social Forum di Firenze del 2002; è stato promotore dei vittoriosi referendum del 2011 contro la privatizzazione dell’acqua e – dal 2011 al 2014 – consulente per il Consiglio d’Europa a Strasburgo in qualità di esperto in materia di servizi pubblici, beni comuni e diritti umani. Direttore di Transform!Italia, è stato candidato alle ultime Europee con la Lista Tsipras per la circoscrizione Centro.
E proprio a Tsipras guarda oggi il candidato del “Sì”, a Syriza e a Podemos, a quel vento di sinistra che – nato proprio a Firenze in occasione del Social Forum, che riunì alla Fortezza i futuri leader della nuova sinistra alternativa – ha già preso a carezzare l’Europa e che, vuole, oggi, lambire anche l’Italia ricalcando la sveglia data dal premier greco. “Vento”, “onda”; è di questo che si parla nel giorno dell’eclissi. “Sta sorgendo un nuovo sole; non potevamo scegliere un momento migliore per presentarci”, chiosa Fattori nel plein air del giardino del Lungarno di Santa Rosa, location di lancio scelta non a caso. Inaugurato dall’allora sindaco Renzi nel 2011 e antistante una delle tante Asl in via di smantellamento, ben rappresenta il punto da cui “Sì” intende ripartire. “Il ritiro immediato della controriforma sanitaria di Rossi sarà la prima cosa che chiederemo”, perché è “una sanità pubblica, di qualità” quella a cui guarda.
Da qui, un elenco in sapore “Yes, we can” dei punti al top di quel programma elettorale che sarà ufficialmente presentato tra due settimane. “Sì al reddito minimo e a un piano di lavoro straordinario in Toscana, Sì all’obiettivo Rifiuti Zero, Sì al rispetto del referendum sull’acqua del 2011, Sì al rafforzamento del trasporto pubblico locale e a quello dell’edilizia popolare pubblica, Sì ad un piano straordinario per le periferie, Sì all’agricoltura contadina e alla filiera corta, alla biodiversità e alla tutrela del paesaggio, Sì alla scuola pubblica e al diritto allo studio, Sì alla trasparenza, contro i rapporti oscuri tra lobby e potere politico”. Ben delineata la rotta di collisione con Rossi, “che sarà anche governatore, ma il cui lavoro, di fatto, è svolto da Renzi e dalla Saccardi” e da ogni intrallazzo targato larghe intese, non ultima la recente riforma della legge elettorale regionale, “antidemocratica e anticostituzionale”.
Niente listino bloccato, dunque, per la Sinistra del Sì, che si presenterà alle urne con un elenco di consiglieri estrapolato niente meno che da candidature spontanee inviate via mail entro il 28 marzo. “Vogliamo comporre una lista di candidati maniera partecipativa: associazioni, comitati, gruppi, organizzazioni politiche, singole persone possono inviarci proposte motivate. Le porte sono aperte a persone riconosciute per competenza, autorevolezza, impegno sociale e politico nel territorio e in lotte, vertenze, movimenti”. Una modalità di coartazione sottilmente grillina? Non sia mai, “l’abbiamo già sperimentata per le europee, è una cosa diversa. Vogliamo creare collettivamente, con un metodo veramente partecipativo, la miglior Toscana del Sì”; una lista aperta a tutti, anche a delusi, pentiti e ravveduti. “Siamo dalla parte di coloro che hanno capito cosa sia davvero il PD di Renzi e ne stiano prendendo le distanze” (una serenata a Daniela Lastri?).
Dunque l’appoggio politico alla Sinistra del Sì arriva da tutti i fronti dedotti per differenza: liste di cittadinanza, forze politiche sinistroidi non specificate, associazioni, movimenti, comitati.. Buongiorno Toscana ha inviato cari auguri, ma resta “compagna di strada esterna”. E Landini? “Il suo progetto di alleanza sociale è interessante, ma non elettorale. Tuttavia credo che un rapporto tra noi debba esserci”. La Sinistra del Sì apre soprattutto, insomma, ai movimenti, e lancia l’appello a un’unità che scavalchi “vecchi confini e vecchi schemi che appartengono al Novecento”, per aprire una nuova stagione dal respiro europeo che nasca nel paese dove, guarda il caso, il sì sona.