Firenze – Poco più di un punto di vantaggio questa volta e la considerazione finale di Nando Pagnoncelli che la dice lunga sull’incertezza che domina gli ultimi 17 giorni di campagna elettorale in Toscana per le regionali del 20 e 21 settembre: “Difficile dunque immaginare l’esito della consultazione”. Dopo il sondaggio del Sole 24 Ore che già rischiava di non far dormire sonni tranquilli al candidato di centrosinistra Eugenio Giani nei confronti della competitor di centrodestra Susanna Ceccardi (appena mezzo punto di differenza del primo nei confronti della seconda, 43% contro 42,5%), adesso ci si mette anche il Corriere della Sera con l’indagine affidata alla Ipsos e pubblicata oggi.
E il risultato finale anche in questo caso non è proprio incoraggiante: appena l’1,1% di distanza che racconta di una corsa verso Palazzo Strozzi Sacrati che si deciderà soltanto al fotofinish. Il campione intervistato è di 750 perone. Giani è dato al 42,6%, Ceccardi al 41,5%. Un margine di vantaggio esiguo dunque che potrebbe addirittura non bastare se l’ottava lista in competizione, il “Patto per la Toscana” di Roberto Salvini accreditato all’1,3%, dovesse essere esclusa dalla tornata elettorale per via dell’omonimia di cognome del candidato con il segretario della Lega Matteo Salvini (Il Tar si è già espresso sulla questione e forse oggi dovrebbe arrivare la decisione su un eventuale ricorso). In quel caso i voti confluirebbero direttamente nel centrodestra colmando il gap fra i due schieramenti e, forse, consegnando la vittoria a Ceccardi che espugnerebbe così la Regione governata da sinistra e centrosinistra fin dalla creazione dell’istituto nel 1970. Gli altri candidati, tutti insieme, supererebbero di poco il 19%.
Per quanto riguarda invece i voti di lista, Ipsos conferma per il centrosinistra il primato del Pd sulla Lega (29,5% contro 22,9%), lontanissimo però dalla percentuale quasi bulgara del 45,5% che confermò alla guida della Regione Enrico Rossi nel 2015. Non arriva al cinque per cento (4,8%) Italia Viva assieme a +Europa e questa potrebbe essere la grande delusione per Matteo Renzi, mentre Sinistra Civica Ecologista si attesterebbe al 3,2%. Le altre liste della coalizione Giani si fermerebbero a un 2,7% compresa quella di riferimento Orgoglio Toscana per Giani Presidente. Per quanto riguarda il centrodestra, rispetto alle regionali del 2015 la Lega fa un balzo in avanti di quasi sette punti (22,9% contro 16%), ma il vero successo per l’alleanza potrebbe arrivare da Fratelli d’Italia che passerebbero dal 3,8% al 14,1% risultando quindi decisivi per la vittoria finale. Forza Italia, dopo il terremoto fiorentino, verrebbe in un certo senso sterilizzata: da 8,4% a 4,9% con un dimezzamento di quasi il 50% dei consensi. Da notare infine che sei comuni capoluogo (Arezzo, Massa, Grosseto, Pisa, Pistoia e Siena) sono governati dal centrodestra. Chissà se al centrosinistra, come si diceva una volta e lo si dice ancora adesso, basterà vincere Firenze per vincere la Regione.