Reggio solidale ma povera. 34mila volontari per 70mila indigenti

Indagine sul Terzo settore nel reggiano; ci sono 34mila volontari ma anche 70mila poveri. In drastico aumento negli ultimi cinque anni

terzo settore a Reggio Emilia2 (1)110 cooperative sociali, 276 organizzazioni di volontariato, 346 associazioni di promozione sociale. In totale, oltre 282.000 soci e 34.000 volontari.
Sono questi i dati che emergono dall’indagine sul no profit reggiano promossa dall’Osservatorio del Terzo Settore e voluta da Fondazione Manodori, Comune di Reggio Emilia, Provincia, Camera di Commercio, Forum del Terzo Settore e Centro di Servizio per il Volontariato Dar Voce. Il quadro presentato alla sala convegni della Fondazione Manodori da Guido Caselli, direttore Area Studi e ricerche di Unioncamere Emilia, è l’esito dell’elaborazione dei numeri che confluiscono nel data base che mette in rete la carta d’identità dei soggetti no profit del welfare locale. Numeri in crescita rispetto agli anni scorsi che confermano Reggio Emilia ‘città solidale’. Ora, molti di questi soggetti stanno affrontando i mutamenti sociali in atto e cercano di mettere a punto nuovi strumenti e nuove modalità operative, in particolare per far fronte alle vulnerabilità create anche nel nostro tessuto sociale dal permanere della crisi economica.

terzo settore a Reggio Emilia1Tra questi, Welcom, un progetto di welfare di comunità promosso dalla Fondazione Manodori. Welcom si pone l’obiettivo di progettare e gestire in modo condiviso tutta la comunità una serie di attività che possano rispondere ai bisogni emersi con le nuove povertà. Si tratta ora di trovare risposte insieme tra tutti gli attori locali: servizi sociali e sanitari, scuole, imprese, banche, terzo settore. Il progetto è stato illustrato da Romano Sassatelli, consigliere della Fondazione Manodori, e Valeria Montanari, assessore del Comune di Reggio Emilia. Hanno aperto l’incontro Leonida Grisendi, vicepresidente Fondazione Manodori, Ilenia Malavasi, vicepresidente Provincia di Reggio Emilia, Riccardo Faietti, Osservatorio Terzo Settore.

Dopo la presentazione dei dati è seguita una tavola rotonda, di particolare urgenza ed interesse in un momento in cui il terzo settore sta mutando i propri parametri. Il 2016 è infatti un anno di grandi cambiamenti. La riforma in corso di approvazione sarà sperimentata su tutto il territorio nazionale e il terzo settore dovrà confrontarsi con nuove sfide sociale, culturali ed economiche. Al dibattito hanno partecipato Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia e referente Anci per il Welfare, Matteo Iori, Forum Terzo Settore, Umberto Bedogni, presidente Dar Voce, ed Edoardo Patriarca, commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati. 

Questi i dati positivi; ma solidarietà vuole dire anche tanta gente che ha bisogno. Ed infatti le cifre della crisi reggiana parlano chiaro. Circa 70mila reggiani infatti risultano nell’area della vulnerabilità, ovvero chiedono aiuto alla rete del welfare. Soprattutto negli ultimi 5 anni sono stati migliaia e migliaia i reggiani che per la prima volta si sono rivolti ai centri di aiuto.

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