Reggio Emilia compie un nuovo balzo nella classifica nazionale relativa al valore delle esportazioni, salendo dal dodicesimo all’undicesimo posto. E’ questo l’effetto collegato ad un primo trimestre 2016 segnato da un aumento del 2,4% dell’export delle imprese reggiane rispetto allo stesso periodo del 2015. Le analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia sui dati Istat, evidenziano che in tre mesi il valore delle esportazioni locali ha raggiunto i 2,3 miliardi di euro e, contemporaneamente, dicono che la crescita è supportata dall’incremento delle vendite di prodotti “made in Reggio Emilia” verso tutti i principali acquirenti esteri.
“Dati confortanti – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi – per un’economia che continua a risentire della stagnazione del mercato interno, ma al tempo stesso conferma tutta la sua capacità competitiva su quelli internazionali, con aumenti in valore che superano quelli in volume”. “Su questo andamento – prosegue Landi – ci auguriamo possano ora incidere positivamente anche le nuove iniziative camerali a sostegno delle esportazioni, a partire da quelle che sono in corso in questi giorni con un gruppo di operatori economici australiani per arrivare a quelle che entro il mese riguarderanno i mercati dell’Area Scandinava”. Il saldo del primo trimestre anticipa, per certi versi, le attese degli imprenditori relative al periodo aprile-giugno, orientate ad un moderato ottimismo; i dati rilevati alle dogane appaiono peraltro migliori anche di quelli evidenziati dall’indagine campione che poche settimane fa parlava di una sostanziale stabilità del fatturato estero.
Tornando alle cifre, l’Europa, con quasi 1,7 miliardi ed un aumento dell’1,6% nel primo trimestre del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015, rimane il maggior acquirente di prodotti “made in Reggio”: il 73% delle merci prodotto nella nostra provincia, infatti, è destinato al Vecchio continente. Risultano poi in aumento del 3,1% le vendite destinate alla maggior parte dei mercati dell’area euro, primo fra tutti quello francese (+1,8%) e, in misura più ridotta, quello tedesco (+0,2%). Uscendo dall’eurozona, risultano invece in calo del 7,5% le esportazioni verso il Regno Unito, che scendono da 175,8 a 162,5 milioni.
Al di fuori dei mercati dell’UE, tornano a crescere, dopo diversi trimestri in flessione, le vendite destinate alla Russia: con un incremento del 4,4% rispetto al primo trimestre dell’anno passato, infatti, raggiungono i 55,2 milioni di euro grazie alla crescita delle esportazioni di prodotti del sistema moda (31,5 milioni; +11,65) e della meccanica (12,8 milioni; +9,5%). Di segno negativo, al contrario, le esportazioni reggiane verso la Turchia, che scendono da 39,8 a 35,7 milioni (-10,3%).
Allargando i confini, cresce l’export verso l’Asia, che nel trimestre gennaio-marzo 2016 ammonta a 256,6 milioni di euro con una crescita dell’1,6%. La Cina, con 56,2 milioni ed una crescita del 10,3% rispetto all’analogo trimestre del 2015, si colloca al nono posto nella graduatoria degli acquirenti di prodotti reggiani ed è il primo paese asiatico, ma rappresenta anche il principale fornitore della provincia di Reggio Emilia. Da quel paese, infatti, provengono prodotti per oltre 146 milioni di euro e la bilancia commerciale mostra un saldo negativo pari a 90,2 milioni. Anche il mercato americano, registrando un aumento del 5,3%, continua a rappresentare un’importante area di destinazione di merci “made in Reggio Emilia”. Le vendite di prodotti locali verso l’America hanno raggiunto i 255,3 milioni: Stati Uniti e Messico, rispettivamente con 167,5 e 28,7 milioni di euro, sono i due maggiori mercati americani di sbocco per i prodotti reggiani. In particolare gli Stati Uniti, con un incremento dell’8,8%, continuano a posizionarsi saldamente al terzo posto fra i principali acquirenti.
La maggior parte dei settori leader dell’economia reggiana hanno contribuito a determinare la buona performance delle vendite oltre frontiera del primo trimestre del 2016. Il metalmeccanico, che da solo rappresenta la metà delle esportazioni provinciali, ha superato il miliardo, con un incremento dello 0,7%; il tessile-abbigliamento è passato dai 404,6 milioni del gennaio-marzo 2015 ai 422,9 dello stesso trimestre di quest’anno, con un aumento del 4,5%; il ceramico ha raggiunto i 266,5 milioni di euro ed è cresciuto dell’11,8%.
In aumento anche le esportazioni del settore elettrico-elettronico, che è cresciuto del 7,2% superando i 200 milioni di euro, e della gomma-plastica che con un +4,8% è passato da 32,2 a 33,8 milioni. In flessione del 4,3%, invece, il valore dell’export del settore alimentari-bevande che scende da 139,9 a 133,9 milioni.