D’altra parte, dicono dal comune, era inevitabile. La grande maggioranza degli utenti di via Turri, pur in assenza di una situazione economica devastante (almeno ufficialmente) non pagava le bollette da anni. Perlopiù famiglie di origine extracomunitaria, prima coccolate e poi ghettizzate, per motivi prima ideologici quindi elettorali. Il malcostume va punito, giusto.
Il problema è che ci sono andati di mezzo anche contribuenti innocenti, anzi paganti e totalmente in regola. Sono loro, i Pantalone della classe media in estinzione, i veri gabbati, anzi “umiliati e offesi” di questa vicenda surreale. Dove per motivi di mera burocrazia e convenienza, borboniche convenzioni condominiali impongono loro di pagare anche per i morosi. Che vuoi che siano due milioni di euro, da spartirsi in poche decine di bollette? Ma se la politica (ricordiamolo sempre, corrisposta coi soldi pubblici) non è in grado di risolvere tutti i casi, che ci sta a fare?
Beata un tempo fu questa odierna Reggio Emilia, città delle persone distaccate. Che assistono dal tavolo spritz all’altrui disagio. Come ad uno spettacolo di varia umanità. I buskers della miseria. Tanto domani chissà a chi tocca.