Una sanguinosa megarissa tra decine di nigeriani di due opposte fazioni ha trasformato oggi pomeriggio via Turri, piazza della stazione, piazza del Tricolore e via Emilia Ospizio in un campo di battaglia. Il bilancio è di 4 uomini feriti di cui uno in gravi condizioni al Santa Maria Nuova: è stato colpito ripetutamente con un martello. Nove africani, tutti di nazionalità nigeriana, sono stati arrestati.
Sono almeno una trentina i nigeriani che nel pomeriggio domenicale, intorno alle 16, si sono affrontati pestandosi a sangue, armati anche di martelli e grossi cacciaviti, nel quadrilatero del degrado di Reggio Emilia. La battaglia ha avuto per teatro prima in Via Turri e poiPiazza del Tricolore. Quattro le persone ferite, e nove quelle in manette, condotte in stato di fermo al Comando Provinciale dei Carabinieri arrestate con l’accusa di concorso in rissa aggravata. Una cinquantina fra Carabinieri, agenti della Polizia di Stato e della Municipale impegnati per far cessare la battaglia. Almeno 20 le persone attivamente ricercate da Carabinieri e Polizia, che stanno operando congiuntamente.
È stato un vero e proprio episodio di guerriglia urbana, che ha seminato il terrore in una vasta zona del centro di Reggio Emilia nel fuggi fuggi generale delle persone che si sono trovate loro malgrado in mezzo agli scontri.
Le forze dell’ordine stanno cercando di capire le origini della battaglia che, come detto, ha coinvolto non meno di trent africani nigeriani.
Una lite scoppiata davanti a un bar di via Emilia Ospizio avrebbe innescato gli scontri, presto estesi a via IV novembre, dove i contendenti hanno tirato fuori martelli, bastoni, cacciaviti e anche coltelli, e soprattutto davanti alla stazione nella zona dei taxi, dove tre africani sono finiti a terra nel sangue.
Mentre arrivavano le ambulanze, gli agenti fermano gli aggressori, uno dei quali però riesce a fuggire. A quel punto scatta l’inseguimento da parte di una ventina di africani inferociti: L’uomo braccato arriva alla gelateria 90 e scappa ancora. Nella distesa ci sono una molte persone, famiglie con bambini, che si godono il loro gelato quando fanno irruzione i venti africani inseguitori. Sono momenti terribili, di panico e di caos: la titolare della gelateria fa entrare tutti i clienti nel locale e chiude gli ingressi. La gente spaventata uscira solo dopo più di mezz’ora. Alcuni testimoni affermano di aver visto uno degli africani brandire una pistola. Nel frattempo l’inseguito si era rifugiato nell’androne di un palazzo di via Emilia all’Ospizio, il volto sporco di sangue, e qui viene fermato dalle forze dell’ordine, appena in tempo prima di essere linciato.
Sequestrati un coltello sporco di sangue e un cacciavite. I 9 arrestati sono tutti cittadini nigeriani con regolare permesso di soggiorno nel territorio italiano.
A Reggio Emilia se ne sono viste tante (memorabile l’inseguimento di un disgraziato da parte di una ventina di marocchini e l’assalto a un bus parcheggiato in piazza della Vittoria: parliamo di quindi anni fa), mai però si era arrivati a tanto. Segno di una situazione che, nonostante gli sforzi continui delle forze dell’ordine, è finita fuori controllo.
Il sindaco Vecchi: “I responsabili della rissa vanno espulsi”
Sulla maxi-rissa tra africani è intervenuto direttamente anche il sindaco di Reggio Luca Vecchi che, “pur nel rispetto dell’autonomia della magistratura”, invoca”pene severe” e l’espulsione dei soggetti responsabili.
“Esprimiamo grossa preoccupazione per i fatti di ieri che sono fatti di una certa gravità e portata. Non è stata una normale rissa ma è stata una rissa e uno scontro non tipico di una città come Reggio Emilia e il che giustifica assolutamente preoccupazione per la vicenda in sè”, dichiara alla “Dire” il primo cittadino. “Per me è fondamentale che si faccia piena luce sulla dinamica dei fatti e sulle origini e le ragioni che sono state alla base dello scontro tra nigeriani. Siccome però una parte di questi veniva anche da fuori Reggio ed è quindi evidente un chiaro intento di premeditazione. Credo pertanto che vada anche approfondita e indagata la reale portata criminale di questa vicenda e cioè se si tratta semplicemente anche se gravemente di uno scontro, o se è invece la spia di una vicenda di portata criminale di tipo altro”, prosegue il primo cittadino. Vecchi, poi, si augura “che ci possano essere delle pene severe, adeguate a quanto accaduto, e che per questi soggetti possano scattare provvedimenti di allontanamento del territorio”.
Infatti, conclude Vecchi, “il nostro compito non è stabilire le pene, ma quanto è accaduto ieri è grave e c’è la necessità di rcreare le condizioni di un equilibrio e di una serenità di una comunità e del quartiere circostante. E naturalmente la severità della pena da questo punto di vista è un passaggio fondamentale”.