La batosta casalinga contro il Feralpi Salò, oltre alle preoccupanti carenze fisiche e psicologiche della squadra, ha lasciato in casa granata uno scenario ai limiti dell’immaginabile per chi, a Reggio, vede e vive calcio da parecchi anni. La trasferta di domenica prossima a Como rappresenta, probabilmente, il crocevia non solo dell’intera stagione della Reggiana ma anche e soprattutto di un futuro societario sempre meno roseo. Classifica e numeri alla mano, nella peggiore delle ipotesi – ovvero con una sconfitta in terra lariana e le concomitanti vittorie di Albinoleffe e Cuneo – i granata potrebbero ritrovarsi a 6/7 punti dal primo posto utile per la salvezza con ancora il turno di riposo da scontare; è vero, con ancora undici partite da giocare fino al termine del campionato la matematica lascerebbe la posta in palio totalmente aperta ma, dal punto di vista psicologico, il distacco dalle squadre che contano potrebbe essere un muro insormontabile per i ragazzi di Apolloni che sarebbero così costretti a lottare per la migliore posizione nei play-out di giugno anziché per la salvezza diretta.
Ovviamente, la speranza è che questo orribile scenario sia esorcizzato prontamente da Alessi e compagni già a partire dalla prossima gara anche perché, altrimenti, i granata si troverebbero nella scomoda situazione di dover fare punti importanti su campi quali Trapani e Sudtirol, trasferte proibitive per qualunque squadra di Prima Divisione. Nel malaugurato caso di arrivo agli spareggi, la Reggiana correrebbe, poi, il rischio di giocarli con la pesantissima pressione di coloro che dovranno evitare a tutti i costi la caduta nel “baratro calcistico” di un’intera città. Del resto, con un occhio di riguardo alle statistiche, la classifica reggiana rispecchia a pieno i limiti di una squadra che – si diceva – esser partita con tutt’altri obiettivi: terza peggior difesa del campionato dopo Tritium e Treviso, quarto peggior attacco davanti a Tritium, Treviso e Cuneo, nessuno vittoria in trasferta e media punti che non arriva nemmeno a uno a partita; questi i numeri granata che valgono – tutti insieme – il terz’ultimo posto del girone dopo venti giornate di campionato. Morale della favola? Domenica a Como dovranno scendere in campo undici leoni altrimenti affilare le unghie tra due-tre giornate potrebbe essere già troppo tardi.