Gianluca Ferrari
Peggio di così non poteva andare. Dopo i buoni auspici e la ritrovata motivazione che il pareggio (seppur fortunoso) di Benevento aveva lasciato all’ambiente granata, oggi ci si ritrova a commentare l’ennesima brutta figura della squadra di Mangone davanti al pubblico di casa. Nel giorno del suo novantaduesimo compleanno, la Reggiana cede in casa per 4 a 2 al Como di mister Ramella.
Prestazione incolore dei granata che si ritrovano sotto di due gol dopo appena 15 minuti. Eppure gli undici coordinati in panchina da Sobhy (Mangone squalificato) avevano iniziato con il piede giusto dimostrando di poter portare finalmente a casa i primi 3 punti della stagione. Alla prima sortita offensiva, però, il Como trova subito il vantaggio: da un calcio d’angolo in favore dei lariani, Silvestri sceglie male il tempo dell’intervento smanacciando proprio sulla testa del capitano Urbano che deposita in rete da due passi. Reggiana che subisce incredibilmente il colpo, anche se siamo appena all’ottavo minuto. Ne passano infatti appena 4 al raddoppio dei lariani: azione personale di Toledo che con una serpentina veloce imbambola Mei e batte Silvestri sul primo palo.
Granata sotto di 2 gol prima che scocchi il primo quarto d’ora di gioco. Ci prova il solito Alessi a svegliare i suoi, ma la sua conclusione viene respinta in angolo dal grande intervento di Giambruno. Il Como è molto più vispo ed agile dei granata e sfrutta le scorribande di Toledo per colpire nuovamente la pericolante difesa reggiana. Alla mezz’ora acuto della Regia che cerca di riaprire in qualche modo la partita: Viapiana calcia da appena fuori area, Giambruno non trattiene la prima volta ma è strepitoso a chiudere la porta a Rossi. Calcio d’angolo e nulla di fatto. E’ lo stesso Pablito che prova, nel giro di due minuti, il colpo d’autore ma in entrambe le occasione il pallone sfila largo sul fondo. Il primo tempo è tutto qui, con i lariani che sfruttano a pieno gli spazi lasciati dai granata e contengono a sua volta senza problemi gli sterili attacchi degli uomini di Sobhy.
Il vice di Mangone prova, nell’intervallo, a cambiare qualcosa inserendo il frizzante Esposito per l’apatico Iraci. E l’approccio alla gara del giovane classe ’90, proveniente dalla Juventus, è quello giusto e la Reggiana riparte in attacco. Ancora una volta, però, sono gli ospiti a colpire per primi. Su azione di contropiede, Lewandoski mette al centro un pallone docile docile per Filippini che accomoda tranquillamente in rete il pallone del 3 a 0. Inguardabile la difesa reggiana con Mei che dimostra di essere in totale confusione. Non vi è d’attendere molto per ammirare il poker lariano: il solito Toledo scatta sul filo del fuorigioco e si porta a tu per tu con con Silvestri, lo salta allargandosi sulla destra e appoggia al centro per Conceicao che segna il definitivo tracollo granata. Da qui in poi c’è poco da raccontare. Il Como allenta la presa e lascia giocare la squadra di Sobhy. Alessi (bel sinistro da fuori) e Gurma (splendido colpo di testa a girare su cross di Rossi) rendono numericamente meno pesante la sconfitta, chiudendo il tabellino sul 4 a 2 per gli ospiti. Inutili quanto sterili sono gli attacchi finali dei granata che escono dal campo sotto i fischi e gli insulti di un pubblico alquanto irritato.
La Reggiana dimostra ancora una volta di trovarsi ben lontano dall’essere una squadra. I giovani (ad esclusione di Esposito) non sembrano all’altezza e la difesa è tutta da rivedere. Non tanto per il modulo, ma per le pedine messe in campo: Mei è sembrato, oggi, un giocatore di categoria molto inferiore alla C, mentre Zini non è riuscito a tenere unito il reparto di cui è il capitano. A centrocampo si sente la mancanza di un giocatore tutto-polmoni che porti aggressività ed ordine, mentre in avanti non ci sono alternative all’impalpabile Gurma. Quello che rimane, alla fine, sono gli zero punti in classifica della squadra granata ed il ridimensionamento (dopo sole quattro giornate) degli obiettivi di stagione. Questa formazione è ancora in grado di lottare per i playoff?