Mentre il basket reggiano è ormai lassù a contendersi il titolo per il secondo anno consecutivo, la Reggiana è sempre più laggiù, nei bassifondi del calcio che conta (la serie C). Impelagata con risultati che non arrivano, ospite in casa propria, allo stadio Mapei (ex Giglio), costretta a sborsare 250mila euro a stagione per le gare interne ed a dover chiedere permesso a quelli del Sassuolo per giocare in casa. A giugno scade il contratto ed i tifosi hanno lanciato un appello alla dignità della maglia, dei colori e di quello che la squadra rappresenta per la comunità.
Intanto la serie di proteste e discese in piazza annunciate in caso di immobilismo societario ed amministrativo, è iniziata in occasione dell’ultima partita di una stagione insipida; durante Reggiana-Bassano infatti le Teste Quadre hanno esposto un enorme striscione con su scritto “la maglia non avete onorato, il rispetto va conquistato, vergognatevi” per mettere i puntini sulle “i” di una delusione che rischia di trasformarsi in disillusione allontanando per sempre i (pochi) tifosi rimasti dai colori granata.
Prima del match, la società aveva organizzato un rinfresco per salutare l’annata calcistica, alla presenza, tra gli altri, del sindaco Luca Vecchi.
Per la cronaca calcistica, la partita è finita 2-2 con un goal di Beppe Alessi (su rigore) nel giorno dell’addio.