Referendum: un voto per qualcosa non contro qualcuno

matteo-renzi-maria-elena-boschi-798114Al referendum sulla riforma della Costituzione voterò sì per le seguenti ragioni:
se vince il Sì diminuiscono le poltrone; se vince il no restiamo con il Parlamento più numeroso e più costoso dell’Occidente.
Se vince il Sì, per fare le leggi e votare la fiducia sarà sufficiente il voto della Camera come accade in tutte le democrazie; se vince il no continueremo con il ping-pong tra i due rami del Parlamento.
Se vince il Sì avremo un governo ogni cinque anni; se vince il no continueremo con la media di un governo ogni tredici mesi.
Se vince il Sì avremo meno poteri alle Regioni; se vince il No continueremo a avere venti burocrazie diverse per trasporti, infrastrutture, energie, promozione turistica all’estero.
Se vince il Sì i consiglieri regionali non guadagneranno piu’ dei sindaci delle città capoluogo.
Se vince il Sì aboliremo gli enti inutili a partire dal CNEL; se vince il No continueremo con i poltronifici.
Potrei continuare a lungo: sul voto a data certa, sugli istituti giuridici a tutela delle opposizioni, sulla nuova disciplina del referendum.
Ecco perché dobbiamo entrare nel merito, sul referendum. Discutere di contenuti. Abbiamo tutto l’interesse a parlare del merito del quesito referendario. Non è un voto pro o contro qualcuno.

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