Firenze – Referendum Salviamo Firenze, ora la parola passa al Tar. È stato annunciato stamane in un incontro con la stampa, il ricorso avanzato dal comitato promotore contro “il blocco dell’iter referendario”, come spiegano i promotori stessi, che lanciano anche il nuovo appuntamento : la campagna FIRMA&FERMA, ovvero, dal 28 settembre, l’avvio della consultazione autogestita per “bloccare le norme che favoriscono i fondi di investimento”.
Si alza così il livello dello scontro tra il Comitato Referendario Salviamo Firenze e il sindaco Dario Nardella. Passati già tre mesi dall’,annuncio del referendum con trionfale raccolta firme fra la cittadinanza, e dopo la pubblicazione il 1° agosto dell’ordinanza sindacale di superamento dei due quesiti, il dubbio, secondo i promotori, è ormai concreto. Vale a dire, “la finalità dell’amministrazione è stata quella di cercare di eludere in ogni maniera, con le delibere e i tempi dilatati, lo svolgimento formale della consultazione referendaria nel 2023”.
“Nardella ci ha bloccato il referendum – dice senza mezzi termini Massimo Torelli, tra promotori della consultazione popolare – Lo poteva fare? Lo abbiamo chiesto al Tar della Toscana presentando un ricorso. E’ una risposta dovuta alla città, soprattutto perchè riteniamo che Firenze abbia subito un danno e un torto, sia politico che formale e che la cittadinanza meriti un trattamento ben diverso”.
“E’ stato possibile ricorrere al TAR solo dopo che il Sindaco ha emanato le ordinanze di superamento dei quesiti referendari – sottolinea l’avvocato Paolo Solimeno, del pool di legali che collaborano con il Comitato – e si basa su una domanda tanto semplice quanto fondamentale: è previsto o no dal regolamento comunale che sia la Giunta a decidere i ritenere superati i quesiti referendari? Secondo i ricorrenti no”. Il regolamentosecondo quanto riporta l’avvocato, “sottolinea chiaramente che in materia urbanistica solo le modifiche regolamentari votate dal Consiglio Comunale possono consentire al Sindaco di evitare i referendum. Ora restiamo in attesa delle deliberazioni del Tar sia riguardo alla richiesta di sospensiva che del merito”. Il pool di avvocati impegnati nel ricorso vedono, olte a Paolo Solimeno, la collaborazione dei legali fiorentini Claudio Tamburini, Corrado Mauceri,, Andrea Conte, Urbano Rosa, Marco Rossi, Alessandro Mori, Luca Biagi Mozzoni.
Il tema posto dalla campagna referendaria non è solamente procedurale. Secondo quanto spiegato nel corso della conferenza stampa, i risvolti sono profondamente sociali e di gestione democratica. Inoltre, sottolineano i promotori, la situaizone si è aggravata nella pausa estiva, visto il moltiplicarsi di cantieri che “spesso nascondono nuove strutture ricettive, la crescita del 15% delle compravendite immobiliari per finalità di rendita turistica, affitti per studenti e chi lavora a prezzi impossibili”.
E dunque, mai come in questo caldo settembre le domande alla base del referendum sono così cogenti, incalzano i promotori: potrai rimanere a vivere a Firenze? Quanto deve guadagnare una persona per viverci? “Rilanciamo la richiesta: vengano subito bloccate le norme che agevolano i grandi gruppi di investimento”.
La raccolta di firme autogestita è ormai in dirittura di arrivo e coinvolgerà le cittadine e i cittadini di Firenze per quasi due mesi. Si tratta, spiegano dal comitato referendario, della campagna FIRMA&FERMA, che chiederà che le 2 norme dei quesiti referendari diventino norme immediatamente operative, garantendone l’approvazione in tempi certi come norme di salvaguardia. “Una vera e propria mobilitazione cittadina – concludono dal Comitato – che dal 28 settembre al 18 novembre darà voce alle migliaia di residenti e di persone che vivono la città, ma rischiano di esserne esclusi”.
“Il sindaco Nardella aveva manifestato una disponibilità ad affrontare e risolvere la questione, ma è rimasta lettera morta – ricorda Torelli – Perché queste due norme non sono state portate in consiglio in settembre come la norma per limitare nuovi Airbnb in area Unesco?” chiede.
“Senza una mobilitazione popolare la situazione non cambierà: una città paradiso per i ricchi del mondo e di chi cerca facili profitti sulla pelle di chi lavora e studia, ma non può permettersi i prezzi folli per poter vivere a Firenze – continua Torelli – solo così si può sconfiggere l’arroganza dei grandi gruppi di investimento che stanno realizzando gli Student Hotel , che vogliono mani libere come le hanno avute fino ad ora. Ci volevano a casa, ci troveranno nelle piazze della nostra città – conclude Torelli – perché ai problemi sociali non si può rispondere con espedienti burocratici. La nostra mobilitazione è necessaria se non vogliamo che la città sia irrimediabilmente travolta e resti ostaggio degli acquisti di seconde case da parte dei milionari del mondo ed ostaggio della speculazione e degli studentati di lusso.”.