Firenze – Ancora in piazza, ancora in piazza dei Ciompi, tornano i promotori del referendum Salviamo Firenze, e tornano i cittadini. Torna quel popolo minuto che vede nei referendum lanciati da Firenze Città Aperta uno dei modi, forse il più concreto, per intervenire sul destino della città. Ma, dopo il sì del 22 maggio da parte del comitato degli esperti, ora il referendum per poter cominciare la raccolta delle diecimila firme necessarie per tenersi, abbisogna dell’atto del sindaco.Che, al momento, non è ancora arrivato.
Referendum Salviamo Firenze, promotori e cittadini: “Sindaco, vogliamo votare”
Così, a pochi mesi da quel 14 gennaio quando iniziò il percorso “Salviamo Firenze”, il comitato referendario torna in piazza de’ Ciompi per incontrare la cittadinanza. L’appuntamento sarebbe dovuto essere il lancio della raccolta firme, le 10mila firme necessarie per la presentazione del referendum. L’iter che avrebbe dovuto concludersi il 20 aprile scorso si è concluso il 22 maggio, “per i gravi ritardi e ostruzionismi del Consiglio Comunale”, dicono dal comitato. Nonostante questo, il Collegio degli Esperti è stato nominato e il 22 maggio scorso ha sancito all’unanimità che i due quesiti proposti erano coerenti al regolamento, vincolando il Sindaco ad emettere l’atto entro il 2 giugno per l’inizio della raccolta firme.
“A tutt’oggi – dichiara Massimo Torelli, tra i promotori del Referendum Salviamo Firenze – il Sindaco sta facendo ostruzionismo, difendendosi dalla partecipazione popolare e non dando alcuna risposta formale se non tramite dichiarazioni stampa”. Il 30 maggio scorso infatti la Giunta ha raccolti i quesiti in due delibere, come auto-osservazioni al Regolamento Urbanistico, che andranno al voto in Consiglio Comunale, insieme a centinaia di altre osservazioni, forse nel 2023, forse nel 2024.
Il meccanismo, secondo quanto spiega Torelli, è piuttosto trasparente. “Un tempo infinito con cui si cerca di bloccare un percorso referendario richiesto dalla città. La sola idea che un percorso di partecipazione di migliaia di persone incida di più su radicali cambiamenti di questa città o non è presa in considerazione o evidentemente fa paura”. Eppure, se davvero, come sembra dagli ultimi segnali dati dal sindaco (fra cui il divieto di nuove aperture di affitti brevi turistici) Nardella si fosse deciso a mettere qualche limite allo tsunami e a sollevare la città da questo circolo perverso, “dovrebbe approfittare della possibilità di avere un chiaro consenso popolare attraverso il referendum”, consenso che lo sosterrebbe “se davvero volesse mettersi contro i grandi interessi” che desertificano la città.
“Dal 23 maggio scorso non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione formale come promotori da parte del Presidente del consiglio Comunale, Luca Milani, né dalla Giunta – puntualizza Alberto Mariani, tra i promotori del percorso referendario – ci stanno spingendo verso un’estenuante lotta legale, fatta di diffide e ricorsi così da puntare al rinvio per fiaccare le forze del comitato. Un brutto segnale, che suggerisce come in questa città non si possano chiamare i cittadini alla partecipazione politica diretta, ma non ce la faranno.”
Al di là della diffida e di altre possibili azioni legali per fermare un vero e proprio sopruso, il campo di conflitto sarà comunque politico, trasparente e alla luce del sole, perché solo attraverso la partecipazione e la mobilitazione cittadina è possibile dare gambe a una nuova idea di città, che si protegga dall’enorme bolla immobiliare creata dagli investimenti speculativi dei grandi gruppi di investimento internazionale e dalla rendita storica di questa città. La domanda che molte cittadine e cittadini si stanno facendo è “quanto potremo ancora restare a vivere in questa città?”.
“Il paradosso” conclude Torelli, “è che nonostante non siano d’accordo nel bloccare questo scempio, sono pronti a far finta di accogliere i quesiti pur di bloccare la partecipazione popolare. Le ultime mosse della Giunta sono state per noi un primo grande risultato, ma non ci basta: o il Sindaco dimostra di avere la forza di rompere i rapporti con gli interessi forti delle città, appoggiando e valorizzando la partecipazione popolare oppure è chiaro che l’obiettivo è bloccarla attraverso modifiche modeste, poco efficaci sebbene facciano clamore mediatico. Per questo non ci fermeremo alle azioni legali, ma ci mobiliteremo in città”.
Fra i consiglieri comunali che sono intervenuti all’iniziativa, Antonella Bundu e Dmitrij Palagi di Spc, Roberto De Blasi e Lorenzo Masi di M5S. Presenti anche alcuni lavoratori dell’ex Gkn. Tantissimi residenti, da tutta Firenze.
“Penso che a Nardella e alla sua giunta dia in qualche modo fastidio che della gente possa riunirsi attorno a un tavolo e mettere i iedi un referendum che andrebbe a valutare scelte urbanistiche prese proprio da lui e dalla sua squadra – dice Francesco Torrigiani, consigliere di quartiere 1, del comitato promotore – guardando alle ultime decisioni, non possiamo dimenticare che è dal 2015 che ciediamo al sindaco di mettere in atto dei provvedimenti contro gli affitti brevi turistici, rendere impossibile la monetizzazione degli oneri di urbanizzazione. Ci è stato detto che non si poteva intervenire, mentre invece è stato fatto. Di fatto, se Nardella non emette il decreto per cominciare la raccolta firme, si arroga il diritto, che non è suo, di dichiarare inutile il referendum. Non spetta a lui, gli esperti deputati a ciò si sono già pronunciati”.
E mentre cresce la voglia di esprimersi della città, da giovedì 16 a domenica 19 il comitato sta pianificando venti azioni, con lo slogan “Nardella perché hai paura e blocchi la partecipazione popolare referendaria? Facci firmare”. Il secondo appuntamento sarà mercoledì 21 giugno alle 18, in presidio in via Mannelli, dove un operatore, usando le due norme che si vogliono abrogare con il referendum, sta aprendo un ostello di 121 camere, che sarebbero dovute essere 121 camere per studenti e studentesse in necessità. “Anche su questo Nardella dovrà rispondere – conclude Torelli -” perché senza un immediato intervento sulle norme di salvaguardia ci saranno altre via Mannelli”.