Referendum, schiacciante la vittoria del Sì, intorno al 69%

Firenze – Secondo gli ultimi dati del Viminale, non ancora definitivi, è ormai certa e schiacciante la vittoria del Sì al referendum. I voti di coloro che vogliono il taglio del numero dei parlamentari si pongono opra al 69% per un numero di No che arriva poco meno al 31%.

La modifica della Costituzione avverrà negli articoli 56,57, 59. Il taglio del numero dei parlamentari porterà a 600 rappresentanti del popolo rispetto agli attuali 945:  400 alla Camera, 200 al Senato. Nessuna Regione potrà eleggere meno di 3 senatori (finora erano 7), eccetto Molise (2) e Valle d’Aosta (1). Modifiche si renderanno necessarie sia per la legge elettorale che per i regolamenti parlamentari.

La vittoria del Sì al taglio dei parlamentari, evidente sin da subito, si è rafforzato alla terza proiezione, che vede la vittoria del  Sì con il 67,8%, mentre il No è al 32,2%. Un dato sull’affluenza provvisoria è arrivato alla chiusura dei seggi, che vede in tutta Italia il 51,75% degli aventi diritto andare alle urne per votare Sì o No alla riforma degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione.

Come ha detto la ministra Lamorgese, l’affluenza è superiore alle aspettative, dato che smentisce che la paura del covid-19 fosse più forte della voglia di votare.

A 32mila sezioni scrutinate, il Sì è al 69 per cento circa.  Interessante dato di Youtrend, il No è avanti in quasi tutti i centri storici italiani.

Sulla vittoria ormai delineata con forza, interviene Di Maio: “Quello raggiunto oggi è un risultato storico. Torniamo ad avere un Parlamento normale, con 345 poltrone e privilegi in meno. È la politica che dà un segnale ai cittadini. Senza il MoVimento 5 Stelle tutto questo non sarebbe mai successo”, scrive su Fb il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

“Da oggi siamo in un percorso di rinascita” dice Luigi di Maio, sottolineando la necessità di avere al più presto una legge elettorale proporzionale. Conclude l’intervento ufficiale da leader del M5S: “Ce l’abbiamo fatta. Ancora una volta”.

Da parte di Edoardo Rixi, deputato ligure leghista, il commento è tagliente e punta direttamente all’elezione del Presidente della Repubblica: “Se come sembra vincerà il Sì al referendum, è chiaro che l’attuale parlamento non può votare il Presidente della Repubblica. La riforma prevede che ci siano 600 parlamentari, non gli attuali 945, un collegio di voti diverso”.

Soddisfazione del segretario del Pd Zingaretti, che dice che, con la vittoria del Sì, si apre una stagione di riforme e con gli alleati faremo di tutto perché le riforme vadano avanti in modo spedito. Il Pd farà di tutto per rappresentare le tante persone che hanno votato no, preoccupazioni che sentiamo anche nostre”. Per ora, dice Zingaretti, “si conferma che la linea politica del Pd, governare bene e unire la forze, è l’unica linea politica seria per vincere le elezioni”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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