Firenze – I comitati per il sì al referendum sulla riforma istituzionale saranno diecimila in tutta Italia, dalle dieci alle cinquanta persone per comitato: “Fino a ottobre serve una gigantesca campagna porta a porta per chiedere se si vuole riportare l’Italia a due anni fa o andare a testa alta verso il futuro”.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha aperto stamani la campagna per il referendum confermativo della legge costituzionale che ha cambiato i meccanismi legislativi del Paese. Lo ha fatto al Teatro Niccolini recentemente restaurato mentre all’esterno protestavano alcuni risparmiatori danneggiati dal decreto su Banca Etruria e gun gruppetto di esponenti dell’estrema sinistra. Un’ambulanza è intervenuta a causa di un malore che ha colpito uno dei manifestanti. “Abbiamo dato garanzie alle banche di credito cooperativo e salvato i correntisti che rischiavano di perdere le obbligazioni, per le quali si è provveduto a trovare una soluzione”, ha detto su questo tema il premier.
In un discorso nel quale ha ribadito che è pronto ad “andare a casa” nel caso in cui al referendum prevalesse il no, perché “la rottamazione non vale solo quando si voleva noi”, Renzi ha ribadito le cose fatte nei due anni di lavoro a Palazzo Chigi cominciati in un momento in cui “‘Italia era incastrata in costante depressione politica”. Da lì è cominciato il percorso che è arrivato fino alla campagna referendaria che rappresenta un vero bivio per il paese: “Tra l’italia che dice sì e quella che sa solo dire no”. E’ per lui questa la partita più grande, “che non è quella del referendum di ottobre, ma quella di tornare a un’Italia che dice sì”. Per quanto riguarda la riforma attuale, Renzi ha spiegato che il suo scopo ” è quello di riattribuire alcune competenze delle Regioni allo stato centrale, specialmente in settori strategici “come il turismo e l’energia”.
Foto: http://www.unita.tv/focus/matteo-renzi-al-teatro-niccolini-di-firenze-diretta/