Firenze – Referendum Cevital, una valanga di sì fra i lavoratori della ex-Lucchini di Piombino. Il quesito referendario riguardava l’accordo fra sindacati-istituzioni-Cevital: su 1388 votanti, 1266 sì, 115 no, 5 schede nulle, 2 schede bianche. Le percentuali: votanti 62%, 91,7% sì, 8,3% no.
Il commento di Mirko Lami (segreteria Cgil Toscana): “Credo che sia un grande risultato, che apre anche uno scenario nazionale verso un modello di relazioni sindacali, il ‘modello Piombino’, che sarà utile allargare quanto possibile. Ora è necessario partire velocemente per mettere in pratica l’accordo, e occorre tutelare i lavoratori di Cevital e dell’indotto sul lavoro e sui tempi sotto ammortizzatori sociali”.
Aggiunge Luciano Gabrielli (segretario provinciale Fiom Cgil): “Si tratta di un risultato importante che premia le lotte dei lavoratori. Un voto netto, che dà la responsabilità al sindacato, con gli altri soggetti coinvolti, di portare avanti il suo lavoro per dare risposte al territorio e ai giovani”.
L’accordo su cui si sono pronunciati positivamente i lavoratori, prevede una road map occupazionale con l’assunzione progressiva dei 2.200 operai a diverse velocità, avvalendosi anche degli ammortizzatori sociali e si concluderà con il completo riassorbimento entro novembre 2016. Gli stabilimenti cambieranno nome in Aferpi, acronimo di Acciaierie e Ferriere Piombino. Oltre ciò, nell’accordo è anche previsto il trasferimento dei rami d’azienda e quindi l’avvio delle nuove attività siderurgiche, di logistica e agro-industriali, sulla base del piano industriale concordato, con la previsione di un investimento di 700 milioni di euro.