Referendum 17 aprile, ecco perchè fermare le trivelle

San Giuliano Terme (PI) – Gli italiani sono chiamati  il 17 aprile ad esprimersi con un Sì o con un No alla richiesta referendaria che propone di fermare le nuove trivellazioni in mare a meno di 12 miglia dalla costa e L’Altra San Giuliano PRC-PDCI,  condividendo le ragioni del Comitato promotore, chiede alla cittadinanza di recarsi ai seggi e votare Sì a questo referendum. “Fuorviante l’utilizzo della minaccia della perdita d’occupazione – spiega la nota dell’associazione – perchè è ormai è dimostrata la necessità urgente di riconversione industriale alle energie rinnovabili per la sostenbilità dell’economia e la ripresa dell’occupazione: l’economia dei fossili è una “falsa economia” che dà grandi profitti alle multinazionali, mentre ha portato a danni economici incommensurabili all’ambiente, alla salute pubblica e al turismo.” Continuano intanto le campagne di cittadini e Comitati di appello al Governo contro lo stridore delle trivelle della legge cosiddetta “Sblocca Italia” nel nostro mare bene comune ed ecosistema unico.

L’Altra San Giuliano aderisce al comitato referendario e per il 17 aprile fa appello al voto : un “SI” per fermare le nuove trivellazioni. “Le nostre ragioni come quelle di tutte le organizzazioni che fanno parte del comitato promotore – spiega la nota di L’Altra San Giuliano – si basano su alcune valutazioni ed analisi che vedono il mare come elemento principale; intanto perchè esso ricopre il 71% della superficie del Pianeta e svolge un ruolo fondamentale per la vita dell’uomo con la sua enorme moltitudine di esseri viventi vegetali e animali e quindi produce, se in buona salute, il 50% dell’ossigeno che respiriamo. La ricerca e l’estrazione di idrocarburi – prosegue L’Altra San Giuiliano – ha un notevole impatto sulla vita del mare: la ricerca del gas e del petrolio attraverso la tecnica dell’air-gun incide, in particolar modo, sulla fauna marina e sulla pesca”.

Lo spot che spiega come funziona il Referendum. Il nosto vero petrolio è il nostro mare!

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“Senza considerare che i mari italiani sono mari ‘chiusi’ – prosegue l’altra San Giuliano – e un incidente anche di piccole dimensioni potrebbe mettere a repentaglio l’intera area. Un eventuale incidente – nei pozzi petroliferi offshore o durante il trasporto di petrolio – sarebbe fonte di danni incalcolabili con effetti immediati e a lungo termine sull’ambiente, la qualità della vita e con gravi ripercussioni gravissime sull’economia turistica e della pesca.

Per contrastare tutto questo occorre immaginare una politica energetica diversa. Puntare dritti all’autosufficienza attraverso le energie rinnovabili di cui il nostro paese potrebbe essere avanguardia mondiale e che oggi, grazie ai progressi della tecnica, ci pongono nella condizione di mettere alle spalle una politica energetica vecchia e superata (quella degli idrocarburi e delle guerre per il loro accaparramento).

Fuorviante anche l’utilizzo della minaccia della perdita d’occupazione. Non vi è dubbio che si mettono in discussione migliaia di occupati nel settore estrattivo che, giova ricordarlo, promette lauti ritorni per i territori salvo poi tradire ogni aspettativa e rivelarsi solo come depauperamento senza compensazione, ma è altrettanto vero- sottolinea L’Altra San Giuliano –  che cominciare ad investire nelle rinnovabili tecnicamente già affermate e farne un settore centrale della ripresa dell’occupazione, ora ed in fretta, non potrà che reinserire e aumentare i posti di lavoro per molti giovani.”

Un Sì dunque per l’ambiente, per lo sviluppo, per i diritti ed anche per la Piace. Un sì per voltare pagina, per guardare ad un mondo più rispettoso del pianeta e del valore della vita di tutti i suoi abitanti. Per questi motivi L’Altra San Giuliano – conclude la nota – si impegna nei prossimi giorni a dare informazione sul contenuto referendario e già da oggi fa appello al voto del 17 aprile con una croce sul SI”.

Continuano intanto le campagne appello al Governo contro lo stridere delle trivelle

Dal Gargano per la BLU ECONOMY di un mare Europeo

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