“Rec 3 – La Genesi”, prequel con poca carne al fuoco

Koldo e Clara sono fatti l'uno per l'altra, ma nel giorno più felice della loro vita non tutto andrà come sperato. Un evento misterioso cambierà per sempre le loro vite. Dopo il morso di un cane, un parente impazzisce e scatena un'epidemia che spinge gli infetti ad attaccare i vivi. I pochi sopravvissuti lotteranno per la vita e i due novelli sposi combatteranno con ogni mezzo per riuscire a ritrovarsi.

La saga horror “Rec”, creata nel 2007 dal duo spagnolo Jaume Balaguerò e Paco Plaza, arriva al terzo episodio che si aggiunge ai due remake americani, intitolati “Quarantena”, scritti dallo stesso Plaza, arrivando a quota cinque pellicole. Il primo episodio è stato uno dei film precursori della nuova onda del found footage, esplosa in modo incontrollato nel 2009 con l'uscita del primo “Paranormal Activity”, prodotto nello stesso anno di “Rec” ma incapace di trovare una distribuzione per due anni. Ma la saga, che sembrava difendere la qualità del found footage, almeno nella sua versione spagnola, pare aver perso colpi e cambia rotta.

Lo stile found footage viene abbandonato a soli venti minuti dall'inizio. Un vero peccato perché la partenza è folgorante, il miglior video di un matrimonio mai realizzato. Attraverso il semplice utilizzo di alcune fotografie e di una musica di forte impatto si riesce a creare un legame empatico immediato con i due protagonisti della pellicola. Ma serve a poco poiché la seconda parte, girata in modo più convenzionale, non riesce più a tenere viva l'attenzione dello spettatore che si ritrova davanti all'ennesima pellicola a tematica zombi.

Rec 3 – La Genesi” si presenta come un'ibridazione tra prequel/sequel posizionandosi in parallelo alle vicende dei primi due capitoli (che vengono citati attraverso alcune immagini al telegiornale) ma tentando di aggiungere nuova carne al fuoco dando alcune spiegazioni sulla causa del contagio. Come già spiegato in parte nel secondo capitolo l'infezione non è qualcosa di biologico ma è più simile ad una possessione diabolica, si parla così di fine del mondo, bibbia e apocalisse, lasciando spazio per il quarto fantomatico capitolo che dovrebbe intitolarsi proprio Rec: Apocalypse.

Dopo i primi venti minuti iniziali che sfruttano lo stile del found footage già utilizzato nei primi due episodi – dove nel primo il punto di vista era solo quello dei giornalisti e mentre nel secondo si assisteva all'accumulo esponenziale del materiale visivo con l'aggiunta del feed della polizia e di quello di una videocamera di gruppo di ragazzi – appaiono i titoli di testa e il film diventa altro, l'ennesimo zombie-movie che si perde nel mare magnum delle opere su questo tema, soprattutto dopo che negli ultimi anni si è visto un nuovo interesse per il genere grazie ad una serie televisiva di successo come “The Walking Dead”. A “Rec 3 – La Genesi” non mancano nemmeno le strizzate d'occhio a George Romero e Sam Raimi (quello de "La Casa" non quello di Spider-Man"), ma tra motoseghe, braccia tagliate e zombi demoniaci, si capisce fin da subito dove si andrà a finire e tutto ciò che resta è noia.

Regia: Paco Plaza
Sceneggiatura: Luiso Berdejo, Paco Plaza
Genere: Horror
Nazione: Spagna
Durata: 81'
Interpreti: Leticia Dolera, Diego Martín, Javier Botet, Àlex Monner
Fotografia: Pablo Rosso
Montaggio: David Gallart
Produttore: Canal+ España, Filmax, Generalitat de Catalunya – Institut Català de les Indústries Culturals (ICIC), Instituto de la Cinematografía y de las Artes Audiovisuales (ICAA), Ono, Rec Génesis A.I.E., Televisió de Catalunya (TV3), Televisión Española (TVE

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