Firenze – Glauco Mauri impersona per la terza volta Re Lear nella più titanica delle tragedie di Shakespeare: il primo allestimento nel 1984 e il secondo nel 1999, sue le due regie per un totale di 500 repliche.
Oggi, la celebre tragedia di William Shakespeare diretta da Andrea Baracco, debutta in prima nazionale è alla Pergola. di Firenze da venerdì 10 a domenica 19 gennaio. Roberto Sturno è il conte di Gloucester, al suo fianco anche nelle due passate edizioni nel ruolo del Matto.
Glauco Mauri osserva che in questa difficile impresa d’interpretare quel sublime crogiolo d’umanità che è il personaggio di re Lear “mi accompagna la convinzione la convinzione che per tentare di interpretare Lear non servono tanto le eventuali doti tecniche maturate nel tempo quanto la grande ricchezza umana che gli anni mi hanno regalato nel loro, a volte faticoso, cammino
E il regista Andrea Baracco rileva “Quello che mi ha sempre colpito di Re Lear, che è una delle tragedie più nere e per certi versi enigmatiche tra quelle di William Shakespeare, è che sotto quel nero sembra splendere qualcosa di incredibilmente luminoso e proprio questa luce sepolta dall’ombra la rende così affascinante. I tormenti di Lear, di Gloucester, i turbamenti di Edgar, i desideri di Edmund, i tremori e i terrori delle tre figlie del Re, Cordelia, Goneril e Regan, attraggono da sempre perché la complessità e in alcuni casi la violenza che produce il conflitto generazionale è per forza di cose universale”.
In questa edizioneprodotta dalla Compagnia Mauri Sturno, Fondazione Teatro della Toscana e parte del progetto Il Teatro? #BellaStoria! – Stagione 4, La traduzione è di Letizia Russo, la riduzione e adattamento Andrea Baracco e Glauco Mauri con (in ordine alfabetico) Dario Cantarelli, Enzo Curcurù, Linda Gennari, Paolo Lorimer, Francesco Martucci, Laurence Mazzoni, Francesco Sferrazza Papa, Aurora Peres, Emilia Scarpati Fanetti, Aleph Viola, scene e costumi Marta Crisolini Malatesta, musiche Giacomo Vezzani, Riccardo Vanja, luci Umile Vainieri, video Luca Brinchi, Daniele Spanò, regia Andrea Baracco