Firenze – Tra chi afferma che in Italia non c’è un allarme razzismo e chi invece sostiene il contrario,si alza la voce di una donna nata a Meknès in Marocco ma che vive a Firenze da tanti anni, sposata con l’italiano Simone Benedetti, e madre di tre figli.
È Aouatif Mazigh membro della Confederazione Islamica Italiana, componente del direttivo islamico toscano CGIL, e presidente dell’associazione donne del Maghreb. Aouatif Mazigh è anche nota in Toscana per le sue battaglie contro le discriminazioni a favore dell’integrazione e per le politiche a favore delle donne.
D: Di che genere è l’aria che si respira oggi in Italia?
R: “Non le nascondo che ho paura ma non solo per me, ma anche per le mie figlie. Non ci sentiamo più sicuri in questo Paese, in cui ho vissuto per scelta più che nel mio. Mi sento italiana, i miei figli sono italiani e il mio contributo umano e professionale lo sto dando all’Italia anche perché ne sono innamorata nonostante tutto.”
D: Per quale motivo ha paura?
R: “Mi piacerebbe continuare a vivere tranquilla e sicura in questo Paese,ma sono avvilita. Non si può rispondere con la violenza verso chi è diverso e sono preoccupata per questa escalation di fatti che riguardano non solo gli immigrati, ma anche chi ha un’altra etnia, o chi ha un colore della pelle non bianco. “
D: Secondo lei come si spiega questo passaggio?
R: “È la percezione che le cose in Italia vanno male perché è colpa dell’immigrato. Chi viene da fuori è debole e non può difendersi e così diventa il facile bersaglio su cui scaricare tutti i problemi dell’Italia; un modo per distogliere l’attenzione verso i reali problemi del Paese e farci voltare dall’altra parte. L’immigrato non è come in tanti lo dipingono, egli è come una pianta che se innaffiata darà i suoi frutti; nessuno lascia il proprio Paese a cuor leggero.”
D: Cosa rimprovera ai nostri governanti?
R: “Guardi quando ci furono gli attacchi terroristici in Francia,in Belgio in Germania,fu chiesto alle comunità islamiche di tutto il mondo una ferma condanna contro il terrorismo, il che avvenne.
Ora non mi spiego perché in Italia,a fronte di una decina di atti a sfondo razziale solo nell’ultimo mese,prima di quello di Moncalieri ai danni dell’atleta di origine nigeriana Daisy Osakue,non ci sia stata alcuna dichiarazione pubblica da parte del Ministro degli Interni.”
D: Ma c’è stata una telefonata del Primo ministro Conte che ha condannato il razzismo ..
R: “Non credo che quella telefonata del Primo Ministro Conte fatta all’atleta Daisy risolva la questione, perché si tratta di un fatto isolato; diverso sarebbe invece una dissociazione pubblica e relativa condanna da parte del governo italiano e del Ministro Salvini contro questi fatti. Non è sottovalutando il problema o etichettandolo come “sciocchezza” che si otterrà un clima più sereno. Chi ha incarichi di governo ha grandi responsabilità, è bene non dimenticarlo”.