Mentre i pentastellati continuano a riproporre Conte premier e Zingaretti declina l’invito, il governo giallorosso resta una possibilità concreta, tra sussurri, pissi pissi bao bao e mezze frasi.
L’unica voce in chiaro che si leva è quella sottile di Pier Luigi Castagnetti che utilizza Twitter per citare la lezione di Enrico Berlinguer sui rospi da digerire nei passaggi difficili della Repubblica: «Nel 1976 Berlinguer (che avrebbe preferito Moro) accettò Andreotti perché riteneva che sono i programmi e non le persone il terreno e lo strumento della discontinuità». Quella scelta poi non portò grossi risultati, anche se, insiste Castagnetti, «in quel momento fu comunque utile per il Paese”.