Perquisizioni della Guardia di Finanza di Bologna nelle sedi di Rai Gold e Rai Cinema di Roma. Le indagini sono nate dalla morte di un’anziana e del figlio, per la Finanza in circostanze misteriose, nel gennaio 2013 in un incendio in un appartamento a Bologna. La svolta è arrivata analizzando l’attività economica dei deceduti: al centro dell’inchiesta, l’ipotesi di contratti per la cessione dei diritti di pellicole russe a prezzi gonfiati. Indagato Enzo Sallustro, vice direttore Rai Gold, con delega a Rai Movie. È accusato di induzione indebita a dare o promettere utilità: per il pm Morena Plazzi, a Roma per interrogarlo, “abusando della sua qualità e dei suoi poteri nel determinare entità e tempi di definizione dei contratti” avrebbe indotto Alexis Vidakis, l’uomo morto nell’incendio del 2013, a versargli 41.500 euro nel 2012.
LE INDAGINI
Gli accertamenti, disposti dopo i decessi, hanno permesso di ricostruire una rete di rapporti nell’acquisizione dei diritti cinematografici da parte della Rai sui quali, si legge in una nota della Guardia di Finanza, “si addensano forti indizi di illiceità”. Vidakis, titolare della ditta individuale Televideo proprietaria dei diritti su lungometraggi Mosfilm, a fronte della sottoscrizione di contratti per l’acquisto dei diritti su centinaia di pellicole russe poi trasmesse sui canali pubblici italiani, avrebbe corrisposto somme di denaro non giustificate al funzionario compiacente. I diritti sulle pellicole russe venivano infatti acquistati a prezzi irrisori sul mercato moscovita (trattandosi di pellicole relative a classici della filmografia russa e quindi a basso valore di mercato) e cedute, grazie alla compiacenza del dirigente, a prezzi gonfiati fino anche a 5 o 6 volte il prezzo originale.
LE PERQUISIZIONI
Le perquisizioni interessano le sedi di Rai Gold e Rai Cinema di Roma, nonché alcune tra le maggiori major italiane del settore e ditte private a Milano, Bologna, Firenze e Prato. Il Nucleo Polizia tributaria di Bologna si è avvalso nelle operazioni della collaborazione dello Scico (Servizio Centrale Criminalità Organizzata), del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e dei Nuclei di Polizia Tributaria di Roma, Milano, Firenze e Prato.
Intanto è ancora aperta l’indagine sulla morte di Alexis Vidakis, 46 anni, e della madre Anna Maria Rinaldini, 74 anni, intossicati dal fumo di un incendio nel 2013. Gli accertamenti finora non hanno consentito di chiarire con certezza l’origine dell’incendio. È aperta la strada del rogo accidentale, ma il dolo non è ancora del tutto escluso. Gli inquirenti ritengono comunque che non si sia trattato di un suicidio. I sospetti sul caso sono legati ad un’importante movimentazione economica legata a Vidakis. Il cadavere dell’uomo, trovato riverso nel corridoio vicino al bagno – il punto da cui dovrebbe essere partito il rogo – era quasi completamente carbonizzato, mentre l’anziana era su un letto e forse è morta asfissiata: nessun segno di violenza.