Parigi – Ragazzini siriani sarebbero finanziati e inquadrati dalla Turchia per andare a combattere in Libia contro il maresciallo Haftar. A denunciare l’arruolamento di minori è l’ONG Syrians for truth and justice (STJ), un’organizzazione basata in Francia sulla base di numerose testimonianze in Siria e in Libia. E’ la prima volta, scrive il settimanale Le Point che degli esperti documentano l’arruolamento di minori nella guerra civile che oppone il governo di unione nazionale (GNA)guidato da Sarraj all’esercito nazionale libico di Haftar.
Secondo il rapporto di STJ, ragazzini siriani, arruolati dall’Esercito azionale siriano, cioè la coalizione di ribelli sostenuti da Ankara con la promessa di 3.000 dollari al mese, starebbero già combattendo in Libia. Almeno 25 sarebbero già sul fronte dopo un intenso addestramento nel nord della Siria. I minori, precisa il documento, sarebbero tutti arruolato falsificando identità ed età.
Ufficialmente la Turchia non è coinvolta nel loro arruolamento: pagare ufficialmente l’operazione sarebbe il GNA, governo riconosciuto dall’Onu e sostenuto anche dall’Italia. Ankara, secondo gli osservatori, avrebbe già inviato tra i 2.000 e i 4.000 siriani sul fronte libico dall’inizio dell’anno. Tripoli ha immediatamente smentito di utilizzare minori. Il governo di Sarraj aveva rivolto le stesse accuse di impiegare “soldati-bambini” l’anno scorso” ma a causa del conflitto l’ONG Human Rights Watch non aveva potuto controllare la presenza di minori nelle prigioni del GNA.
Il governo di Sarraj è riuscito finora a contrastare l’offensiva dell’uomo forte dell’est libico, appoggiato dalla Russia e gli Emirati arabi nonché dalla Francia che sembra sempre pronta a intervenire per ostacolare gli interessi italiani nel paese africano. Il GNA conta invece su un crescente appoggio attivo della Turchia. I russi invece hanno sempre negato di svolgere un ruolo in Libia ma sono stati smentiti da un rapporto dell’ONU che ha confermato la presenza nel colflitto a fianco di Haftar di mercenari russi del gruppo Wagner, ritenuto vicino al presidente Vladimir Putin. Secondo fonti americani inoltre piloti mercenari russi starebbero preparando un’altra campagna di bombardamenti per prendere il controllo delle basi aeree sulla costa. Finora, grazie al sostegno turco, Haftar ha subito una serie di batoste militari che rischiano di indebolire anche sul fronte politico.
E per colpa della sua offensiva che la Libia è dal 2014 divisa in due campi rivali, con gravi conseguenze per la popolazione civile che dalla fine del regime di Gheddafi non conosce pace, lacerata sul suo stesso territorio non solo da fazioni libiche ma anche dalle ambizioni di potenza di numerosi paesi.