Firenze – Partono dalle sei e mezza di questa mattina, riferiscono i lavoratori, le perquisizioni nella sede dell’ex Quadrifoglio trasformata da poco in Alia, la società che gestisce la raccolta dei rifiuti a Firenze. E del resto, i disagi si ripercuotono immediatamente sul lavoro, sia sulla logistica che nel settore amministrativo, tant’è che, almeno a San Donnino, alcuni carichi di rifiuti non possono essere conferiti mentre mezzi non possono essere prelevati, il ritiro degli ingombranti non viene effettuato e corre voce che sia stato bloccato dall’operazione anche l’impianto di compostaggio a Sesto Fiorentino, voce che nel corso della mattinata viene meno. L’inchiesta, coordinata dalla procura di Firenze e condotta dal nucleo di pg dei carabinieri, riguarderebbe in particolare la gestione dei rifiuti riciclabili e fra questi sembra abbia rilievo particolare la carta. Secondo quanto si apprende sei sarebbero le persone indagate, a vario titolo, per abuso d’ufficio e traffico illecito di rifiuti. Fra gli indagati risulterebbero dirigenti e funzionari. Sempre fra gli indagati anche due capiturno e una dipendente.
Intanto, giunge la nota dell’azienda, che annunciando le perquisizioni e precisando che si sono svolte negli “gli uffici della Società in via Baccio da Montelupo ed il Polo di San Donnino al fine di acquisire informazioni, dati ed elementi utili alle indagini svolte dalla Magistratura nell’ambito delle attività inerenti la gestione dei rifiuti urbani”, sottolinea che “l’Azienda, nel rispetto della riservatezza delle indagini in corso, fiduciosa nell’operato della Magistratura, e nel contempo sicura del suo corretto operare, ritiene doveroso informare che tutto il personale, ad ogni livello, come è sempre stato suo costume e tradizione in precedenti occasioni, ha offerto la massima assistenza e collaborazione agli inquirenti”.