Firenze – Raccolta differenziata, la Toscana va forte. Sono quattro, i punti percentuali in più raggiunti nel 2019 in confronto con l’anno prima, un risultato che fa parlare il presidente regionale Eugenio Giani di un risultato “fortemente positivo”. Positivo anche e soprattutto in prospettiva, guardando alla possibilità di realizzare un piano di economia circolare che trasformi i rifiuti in risorsa, aiutando i settori produttivi verso la transizione verde. Per incentivare e accelerare il percorso, il presidente mette in campo l’introduzione di un sistema premiale per i Comuni più virtuosi. E’ questo in sintesi ciò che è emerso nell’incontro con la stampa, avvenuto questa mattina, in cui il presidente, con l’assessore all’ambiente Monia Monni, ha fatto il punto sui risultati regionali della raccolta differenziata.
“L’incremento di 4 punti percentuali rispetto al 2018 è un risultato fortemente positivo – ha detto Eugenio Giani – che testimonia il salto culturale, fatto in modo particolare grazie ai comportamenti delle giovani generazioni, quelle che poi condizionano maggiormente le famiglie. Indice di una maggiore maturità della popolazione toscana verso la creazione di forme di economia circolare. Un grazie particolare va a Monia Monni per l’impegno in questo periodo, per l’opera di sensibilizzazione nei confronti di sindaci e associazioni”.
Da sottolineare anche che nell’ATO Toscana Sud, una delle aree in cui i dati non erano a livello di altre zone, si segnala un incremento importante: oltre il 4% in più, diventando così una zona trainante. “Quella che era considerata l’area più debole sotto questo profilo – ha detto Giani – ha fatto registrare un incremento importante proprio a dimostrare che la cultura della raccolta differenziata sta cambiando. Studieremo adesso da un punto di vista legislativo come introdurre un meccanismo premiale per i comuni più virtuosi. Sia dal punto di vista economico che di supporto. Puntiamo fortemente sulla differenziata perchè sarà la condizione per evitare quella corsa alla costruzione di nuovi impianti, un virtuoso processo di economia circolare che potrà accompagnare sia raccolta che smaltimento”.
“Il dato ancor più soddisfacente – ha detto l’assessore Monni – è che tutti e tre gli ATO hanno visto un incremento, pari al dato medio del 4%, ovvero circa il doppio dell’incremento medio di questi anni, con la regione che si attesta su un valore medio del 60%. Sono 122 i comuni che superano il 65%, con lo strepitoso risultato di Lamporecchio che è risultato il Comune più ‘Riciclone’, con una percentuale di efficienza dell’89%. Sono dati che parlano chiaro: il trend è davvero apprezzabile. il tema vero è lo sviluppo di questa sensnibilità, la maturità dimostrata dai toscani, dice che siamo sulla strada giusta, e ci dice che siamo pronti a passare da un tradizioonale piano dei rifiuti a un vero e proprio piano di economia circolare a cui stiamo già lavorando”. Ci sono tre temi: occuparsi dei rifiuti speciali agganciati ai rifiuti urbani e infine la tariffa puntuale, imortante perché premia in termini economici l’impegno del cittadino.
Dunque, un obiettivo preciso, vale a dire quello di fare entrare i rifuti dentro il ciclo virtuoso dell’economia circolare. “Punteremo – sottolinea l’assessora – a realizzare un piano di economia circolare, che conterrà indicazioni e obiettivi ambiziosi per quanto riguarda la raccolta differenziata, ma che avrà come elemento centrale il riciclo. Fare dei rifiuti una risorsa significa assicurare una più efficace tutela delle matrici ambientale e, al tempo stesso, offrire al nostro tessuto produttivo nuove opportunità. Per l’attuazione di questo piano, è nel nostro interesse incentivare la raccolta differenziata sia in termini qualitativi che quantitativi, poiché essa costituisce un presupposto importante per garantire il riciclo dei rifiuti. Sosterremo i settori produttivi verso la transizione verde: già a partire da gennaio, infatti, inizieranno i lavori dei tavoli tecnici per l’economia circolare, per favorire la creazione di nuove filiere produttive. È un piano ambizioso – ha concluso -, ne siamo consapevoli, ma è necessario per l’economia toscana e per l’ambiente”.