Villa Levi, Reggia di Rivalta, Palazzo Vecchio al Mauriziano e l’edificio del Parco Acque Chiare conosciuto come il giardino di Gabrina. Riparte da questi luoghi di grande interesse storico e ambientale per la città la collaborazione tra i cittadini e il Comune nell’ambito del progetto “Qua_Quartiere bene comune” per realizzare progetti di miglioramento della cura delle persone o del territorio. In questi quattro primi progetti si sperimenterà, in particolare, l’istituto dell’uso temporaneo, previsto anche dalla nuova legge urbanistica regionale – grazie al quale le comunità potranno valorizzare questi spazi con progetti, iniziative e eventi co-progettati e co-gestiti con l’Amministrazione.
Dopo il primo e partecipato incontro dedicato a Villa Levi, i prossimi incontri in presenza riguarderanno gli spazi del basso servizio di Via Cugini – il 3, 15 e 22 Giugno alle ore 18.30 – e Palazzo Vecchio presso il complesso del Mauriziano – il 10, 17 e 24 Giugno alle ore 18.30 – con ritrovo in loco.
La partecipazione ai Laboratori è aperta a tutti gli interessati, previsa iscrizione sul sito www.comune.re.it/cittacollaborativa o www.comune.re.it/siamoqua.
“Con Quartiere Bene Comune arriviamo alla fase di sottoscrizione degli accordi e di partenza dei progetti partecipativi, e lo facciamo finalmente in sicurezza dal vivo dopo mesi di incontri online – dice l’assessore alla Partecipazione Lanfranco De Franco – Tutti i reggiani potranno vedere e godere dei risultati concreti della collaborazione fattiva tra Comune e cittadinanza, a partire da quattro luoghi stupendi, molto amati e vissuti dai reggiani. Quattro luoghi che coniugano ambiente, storia, socialità e che, grazie ai progetti che stiamo portando a termine, potranno offrire ai reggiani nuove opportunità di fruizione. Sostenibilità, prossimità, benessere, cultura sono sfide comuni per il nostro futuro, emerse fin dal questionario “Reggio Emilia come va?” e su cui la cittadinanza è disposta a impegnarsi per costruire progetti a favore della collettività. L’associazionismo e il volontariato si confermano assi portanti della nostra società, anche quando la sfida è far rivivere luoghi di assoluto prestigio. Nei prossimi mesi proseguiremo il nostro impegno sui percorsi verdi, gli spazi e le reti di comunità, i centri sociali che diventano “Case di quartiere” e nuovi servizi di prossimità”.
IL PROCESSO – Dopo la prima fase di ascolto – svolta con oltre 30 incontri e focus group online a partire da novembre 2020 nei diversi ambiti territoriali con cittadini, rappresentanti di enti e istituzioni, associazioni, esercenti e soggetti del Terzo settore – i laboratori di cittadinanza del progetto “QUA_quartiere bene comune” ripartono in presenza e prevedono di passare alla fase operativa che vedrà impegnati i cittadini a progettare, insieme all’Amministrazione, attività e nuovi servizi che rispondano alle esigenze raccolte nella fase precedente.
In questa nuova fase operativa ci si concentrerà su quattro filoni tematici di lavoro, che attraversano trasversalmente gli ambiti della città in quanto intercettano bisogni molto diffusi, in particolare i temi della sostenibilità e della prossimità dei servizi alla persona.
Il primo filone tematico è quello dedicato alle nuove modalità di utilizzo e uso temporaneo di spazi e beni immobili comuni pubblici, quali aree cortilive, parchi da destinare ad attività e iniziative sociali legate alla rigenerazione e pubblica fruizione dei beni stessi. A questo filone appartiene il progetto dedicato a Villa Levi, in particolare al recupero del parco, vero e proprio gioiello paesaggistico e ambientale della città, che interessa, oltre al Comune, diverse associazioni non solo del quartiere. Il primo incontro si è svolto il 17 maggio scorso proprio all’interno del parco, in attesa che sia perfezionata la concessione del parco dall’università di Bologna al Comune di reggio Emilia. Oltre al parco di Villa Levi, sempre nei mesi di maggio e giugno, saranno attivati tavoli di co-progettazione per l’area verde di Via Cugini e del relativo basso servizio, il giardino di Gabrina, a Palazzo Vecchio presso il complesso del Mauriziano e nell’area cortiliva della Reggia di Rivalta
Il secondo ambito di lavoro, a partire dal mese di giugno, sarà invece dedicato alla co-progettazione di spazi e reti di comunità in grado di realizzare iniziative e servizi di prossimità territoriale per diversi target di cittadini, anche per quanto riguarda l’integrazione dei cittadini stranieri attraverso la realizzazione di corsi di lingua italiana, progetti di integrazione culturale più ampi, valorizzazione delle lingue e culture straniere.
Dopo l’estate, inizieranno poi i tavoli di lavoro dedicati alla valorizzazione e al potenziamento dei percorsi verdi – parkway e greenway – per favorire la mobilità sostenibile e sicura sia tra i parchi dei quartieri sia tra la città consolidata e il forese e per incentivare la ciclabilità e la pedonabilità dei collegamenti urbani. In particolare i cittadini saranno coinvolti nel definire tracciati coerenti con i bisogni del territorio e nella cura di questi percorsi, nonché l’animazione culturale e sociale lungo gli stessi.
A seguire verrà affrontato il percorso di trasformazione dei Centri sociali cittadini in “Case di quartiere” con l’attribuzione di nuove funzioni e nuovi servizi a questi luoghi per rinnovare la loro vocazione di polarità del quartiere e favorire il ricambio generazionale attraverso il loro riposizionamento anche rispetto ai bisogni espressi dalle comunità in cui operano.
I risultati della fase di co-progettazione saranno recepiti all’interno degli Accordi di cittadinanza, che regoleranno gli impegni dell’Amministrazione e delle comunità territoriali all’interno di un rapporto di piena collaborazione pubblico-privato-comunità, secondo quanto previsto dal Regolamento dei Laboratori e degli Accordi di cittadinanza. I calendari degli incontri, i documenti di preparazione e i report saranno consultabili all’indirizzo www.comune.re.it/cittacollaborativa.
Villa Levi bene comune. Ripensare la Villa con la comunità
Villa Levi è un bene dell’Università di Bologna ma è sempre stato vissuto, dalla comunità di Coviolo e da tutta la città, come un bene pubblico, fruibile e godibile da tutti. Poi a causa del trasferimento a Bologna del Corso di Laurea in Scienze e Produzione Animale che aveva sede a Villa Levi e la conseguente chiusura della villa e del parco, la zona si è resa inaccessibile al pubblico e oggetto di incursioni notturne e vandalismi con inevitabile insorgere di un progressivo stato di incuria e abbandono. Nei mesi scorsi sono state diverse le attività e le azioni che sono state messe in campo dal comitato ‘Coviolo in festa’ e dalla comunità locale per portare al centro dell’attenzione cittadina la villa che, negli ultimi tempi, versava in stato di abbandono. Molto proficua è stata la candidatura di Villa Levi, in collaborazione con il FAI di Reggio Emilia, al censimento dei luoghi da non dimenticare “I luoghi del cuore” promosso dal FAI nazionale, che ha portato alla ribalta nazionale Villa Levi e ha fatto riaffiorare l’interesse che tanti reggiani hanno verso questo luogo. Da qui partiamo per lavorare insieme, in collaborazione con l’università di Bologna, proprietaria dell’immobile, su un’azione che interviene sull’immediato nell’area verde circostante la villa, allo scopo di promuovere un calendario di iniziative, eventi e opportunità allo scopo di vivere il parco e manutenerlo.
Reggia di Rivalta. Sperimentiamo l’uso temporaneo dell’area verde antistante
La Reggia di Rivalta è un luogo della città da sempre punto di riferimento per la vita culturale cittadina ma anche per chi ama natura, paesaggio e il benessere dell’attività motoria. Tappa del Parco del Crostolo e del più frequentato tra i percorsi cittadini, la Reggia di Rivalta è anche una delle porte di accesso al progetto Ducato Estense. Il progetto ‘Ducato Estense’, in concomitanza con la ristrutturazione del palazzo e i lavori di restauro e valorizzazione del parco, ha l’obiettivo di riconsegnare alla cittadinanza uno spazio urbano di straordinaria bellezza, calato nella contemporaneità, in cui la storia dialoga con il futuro. Un luogo che al tempo degli Estensi si caratterizzava quale spazio del privilegio e dell’esclusività, si trasforma in un luogo aperto, un suggestivo incrocio tra passato e presente, per una fruizione ampia e qualificata, in grado di incontrare e dialogare con la comunità. In attesa di una Reggia rinnovata, già fulcro di molti eventi, diamo voce alla capacità di auto-organizzazione dimostrata dalla comunità rivaltese per progettare e sperimentare, partendo dalle loro esigenze e dai loro bisogni, nuovi servizi ed attività per il territorio.
Orto officinale e basso servizio in Via Cugini
Nel parco delle Acque Chiare da alcuni anni è presente un giardino di piante officinali gestito e curato dai volontari dell’associazione Gramigna e denominato il Giardino di Gabrina E’ un luogo identitario del quartiere e, nel tempo, è diventato fulcro di diverse attività che si contraddistinguono per la capacità di integrare aspetti di cura del territorio, valore culturale, integrazione sociale e inclusione di soggetti in condizioni di disagio ed emarginazione. Ad oggi sono state organizzate diverse attività legate alla natura e al verde che hanno permesso di costruire relazioni di comunità tra i soggetti coinvolti nel progetto e cittadini, scuole, associazioni, cooperative, enti, interessati all’attività.
Nello stesso luogo è presente una casa colonica, edificio a porta morta e il relativo basso servizio, interessato da una riqualificazione che consente ad oggi un suo utilizzo come bene comune per il quartiere e non solo, in sinergia con l’orto officinale. L’intento è quello di lavorare ad un progetto di co-gestione condivisa degli spazi del basso servizio e dell’area verde adibita a orto per costruire un progetto per la valorizzazione ambientale, culturale, sociale di questo luogo della città.
Palazzo Vecchio al Mauriziano
Ad Ovest della villa quattrocentesca, chiamata “Casa dell’Ariosto”, inserita nel podere del Mauriziano sorge quello che viene comunemente chiamato Palazzo Vecchio, un edificio altrettanto antico che recentemente è stato oggetto di un complessivo progetto di restauro. L’edificio è completamente accessibile ed ha ospitato diverse Associazioni che hanno svolto attività di carattere ambientale e culturale. Fa parte del complesso anche un’area verde che confina con il torrente Rodano, che ha ospitato attività didattiche, eventi estivi e feste di quartiere.
Nel complesso quest’area oltre ad avere un valore storico e culturale molto importante, ha una vocazione ambientale con finalità educative e didattiche che dentro al percorso di progettazione partecipata si intende valorizzare. L’intento è quello di mettere in rete associazioni, cittadini, volontari interessati a costruire una proposta comune di co-gestione degli spazi ed una programmazione di iniziative e proposte rivolte al territorio e alla cittadinanza.