Spostare la messa in suffragio di Mussolini: è la richiesta del vescovo di Reggio Emilia Massimo Camisasca al parroco della chiesa di San Michele di Carù (Villa Minozzo). La messa in suffragio di Mussolini e dei caduti dell’esercito della Rsi, da celebrare nella chiesa di San Michele, era programmata per il 30 aprile su richiesta di un cittadino della frazione di Villa Minozzo. Non era la prima, come ha confermato l’ex parroco don Adelmo Costanzi, 86 anni, e presumibilmente non sarà l’ultima.
Le messe per Mussolini vengono celebrate da sempre in tutta Italia. Ma a suscitare la sollevazione del sindaco, dei partiti e delle associazioni partigiane, è stata la pubblicazione dell’appuntamento sul bollettino parrocchiale, per giunta alla vigilia dell’anniversario della Liberazione. Dopo giorni di putiferio sui giornali nazionali, il vescovo ha quindi chiesto di spostare la messa ad altra data.
“Il vescovo Massimo Camisasca – si legge in una nota diffusa dall’ufficio stampa della Curia reggiana – riaffermando che è dottrina consolidata della Chiesa il suffragio per i defunti, chiunque essi siano, tanto più quanto più si reputi che essi sono bisognosi di perdono, chiede al parroco che la celebrazione venga spostata per evitare ogni possibilià di strumentalizzazione politica di un momento che deve restare esclusivamente religioso”.
Il Vescovo, inoltre “ ricordando il sacrificio di sangue pagato dalle popolazioni di Villa Minozzo durante la Resistenza, chiede a Dio per tutti la grazia della riconciliazione“.