Scandicci – Si chiama RespirArea: quattro giovani artisti appartenenti all’area metropolitana creano altrettanti video e opere pubbliche ispirate alla dimensione del vivere comune e alla difficoltà odierna di concepire unitamente la libertà, la socialità e la solidarietà.
E’ un progetto di Teatro Studio Krypton ideato per la Città Metropolitana, a cura d Pietro Gaglianò, e si sviluppa in seno ad un processo di indagine avviata nel 2020 in seguito allo stato di emergenza ancora in atto.
Il progetto mette in campo un confronto sul rapporto tra arte, teatro e emergenza sociale, dove l’artista è chiamato a reinterpretare le condizioni dell’isolamento e della connessione, della relazione, della condivisione luoghi pubblici e di beni immateriali. La ferita causata dalla pandemia e dal lockdown rende necessaria la riflessione sul valore e sulla centralità di una nuova visione dell’arte e della sua relazione con l’essere umano.
I quattro artisti coinvolti sono Albien Alushaj, Marina Arienzale, Anna Capolupo e Gioia Di Biagio. Essi si interrogano ed interpretano, ciascuno secondo il proprio lessico, il vuoto lasciato dalla crisi sanitaria, le fratture preesistenti ed evidenziate da quest’ultima, la speranza e l’importanza di sforzarsi per immaginare una nuova possibilità di spazio condiviso, di luogo comune.
Le quattro azioni si svolgono in altrettanti comuni dell’area metropolitana, che più e meglio dei grandi centri urbani riflettono la dimensione della vita sociale nello spazio pubblico: Fiesole, Sesto Fiorentino, Scandicci e Impruneta.
Il calendario
Fiesole, Piazza Mino e altri luoghi 21 ottobre, ore 10-16
Albien Alushaj APPARIZIONI
azioni di gioco e pittura nello spazio pubblico
La prima Apparizione riattiva il gioco della ruota, un gioco dei nostri nonni, o dei bambini di oggi in altre parti del mondo. Così l’artista omaggia la generazione più colpita dalla pandemia e promuove il dialogo intergenerazionale. La seconda Apparizione è un live painting in Piazza Mino dove l’artista realizza un’interpretazione del monumento a Vittorio Emanuele II e Garibaldi. La terza Apparizione gioca sulla rappresentazione di Firenze da un punto panoramico, invece della tela ci sarà un plexiglass come quelli oggi presenti nei negozi e nel risultato emerge una critica allo sfruttamento dei luoghi, all’assenza di riflessioni sull’ambiente.
Sesto Fiorentino, Biblioteca Ernesto Ragionieri 21 ottobre, ore 15-18
Anna Capolupo ALBI-UNG-OCE-TIS
installazione e reading
L’artista ha deciso di raccogliere gli scarti cartacei della biblioteca, anche quello lasciato dagli stessi frequentatori, appunti, fotocopie, per comporre pezzo per pezzo una grande superficie di carta da installare nella Sala Meucci, creando in questo modo una continuità fra il passato e il presente. Il materiale utilizzato fornisce anche la traccia per una originale drammaturgia poetica.
Scandicci, Piazza Togliatti 22 ottobre, ore 15 e ore 19
Marina Arienzale
DOVE SONO FINITI TUTTI?
live, work, leisure azione pubblica
Per l’artista Piazza Togliatti è una delle poche aree “vissute” dai cittadini come luogo di incontro. I genitori vi portano i bambini a giocare dopo la scuola e alcuni ragazzi vi passano del tempo. La sera, invece, la piazza è deserta. Così l’artista chiederà a chi sarà lì di giocare a pallone o con pattini, biciclette, skate ,di passare con le loro ruote sopra una vernice fotoluminescente per pavimenti e lasciare dei segni sul pavimento. La vernice di giorno è trasparente ma si carica attraverso i raggi del sole, in questo modo la notte i segni si illumineranno restituendo le tracce della presenza dei giochi del giorno. In questo lavoro i segni documentano la necessità di vivere liberamente uno spazio comune.
Impruneta, Piazza Buondelmonti 23 ottobre ore 16,30
Gioia Di Biagio QUO VADIS.
Cartografie del vivere quotidiano installazione sonora e scultura Dove vai? La piazza dell’Impruneta come nell’antico Agorà, raccoglie e raduna, circoscritta entro il perimetro delle sue attività. Itinerari quotidiani ed attraversamenti vengono valorizzati in mappe di solchi dorati. Un elogio al vivere la piazza traduce il desiderio di riappropriarsi degli spazi, di abitare conspevolemente il centro pulsante della vita di ogni giorno.
Foto: Gioia Di Biagio