Firenze – La correlazione fra la qualità dell’aria e la salute dei cittadini è ormai comprovata. Dunque, “l’impegno è quello a proseguire il lavoro fatto con la nostra agenzia regionale nel convogliare risorse pubbliche sul controllo degli impianti – spiega l’assessore regionale all’ambiente e all’economia circolare Monia Monni – peraltro segnalo ai cittadini che abbiamo prorogato l’obbligo di certificazione della caldaia, che scadeva il 31 dicembre, di tre mesi”.
Il focus degli interventi è puntato sulla qualità dell’aria legata alle polveri fini, il cosiddetto pm10, legate, come ricorda l’assessore, in buona parte “al riscaldamento domestico tout court e al riscaldamento domestico legato all’abbruciamento delle biomasse”, come, ad esempio, caminetti e stufe a pellet.
“Abbiamo stanziato in questa finanziaria regionale 2 milioni di euro in tre anni, dedicate a due finalità – spiega l’assessore Monni – la prima, al rinnovo delle caldaie vecchie, con più di 15 anni, per i cittadini che non hanno le possibilità economiche per effettuare il cambio. Il fondo sarà assegnato attraverso bandi specifici per i cittadini più in difficoltà dal punto di vista economico; l’altro è dedicato a un’area geografica particolare, la Piana di Lucca, Pistoia e Prato che è rimasta l’unica fascia del territorio che mostra sforamenti notevoli tanto da far incorrere la Toscana nelle procedure di infrazione europee. Vogliamo dunque concentrare queste risorse, 1 milione per ciascuno dei due bandi in tre anni per un totale di 6 milioni, al rinnovo delle caldaie vecchie e al cambio degli impianti a biomasse con impianti più efficienti e raffinati”.
Per quanto riguarda la misura dedicata alle fasce più fragili della popolazione, se ne rileva la doppia valenza, ambientale e sociale: da un lato permette di avere impianti meno inquinanti, considerando che gli impianti di riscaldamento sono responsabili di circa il 50% dell’inquinamento delle grandi città; dall’altro, consente di andare incontro a una fascia di popolazione il cui basso reddito preclude anche la possibilità di accedere ad altre forme di incentivo. Per quanto rgiuarda l’accesso al bando, ad ora è certo che un paletto riguarderà l’ISEE.
Circa la misura dedicata ai Comuni che si trovano ad affrontare particolare criticità in termini di qualità dell’aria ed in particolare per quelle aree che sono state oggetto di infrazione comunitaria, i comuni interessati nella Piana lucchese sono 14: Altopascio, Buggiana, Capannori, Chiesina Uzzanese, Massa e Cozzile, Monsummano Terme, Montecarlo, Montecatini Terme, Pescia, Lucca, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese, Porcari e Uzzano, mentre nove sono i Comuni interessati nella Piana pistoiese e pratese: Agliana, Carmignano, Montale, Montemurlo, Pistoia, Poggio a Caiano, Prato, Quarrata, Serravalle Pistoiese. A questi comuni verrà riservato uno specifico bando.