Qua la mano: migliora il rapporto banche-imprese secondo l’85% delle aziende intervistate

Dopo aver toccato il punto più basso nel 2013, migliora il rapporto banche-imprese ritenuto “adeguato” dall’85% delle aziende

Migliora, in provincia di Reggio Emilia, il rapporto tra imprese e credito. La conferma viene dalle analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio sull’indagine realizzata dal sistema camerale regionale, con il supporto degli enti camerali locali, che esamina il rapporto fra banca ed impresa dal punto di vista degli imprenditori.

A Reggio Emilia – sottolinea la Camera di Commercio – il punto di maggior criticità si era raggiunto nel 2013, anno in cui tutti i parametri di accesso e di costo del credito erano considerati adeguati da meno della metà degli intervistati. Da allora la situazione è andata progressivamente migliorando con una lenta tendenza positiva ancora in atto.

Il giudizio delle imprese relativamente all’accesso al credito mostra una sostanziale progressione rispetto ad un anno fa: la quantità di credito disponibile nel 2018 è ritenuta adeguata dall’85% delle imprese (era il 71% nel 2017) a fronte di un 15% (era il 29%) che rileva, invece, una generale inadeguatezza. Il confronto con il dato del 2013 evidenzia a maggior ragione i progressi fatti: meno del 40% delle imprese intervistate, infatti dichiarava allora adeguata la quantità di credito accessibile.

Valori uguali o molto simili si riscontrano anche a proposito della tipologia di strumenti finanziari offerti dalle banche, considerati adeguati dall’85% dell’imprenditoria locale a fronte di un 81% del 2017 e di un 43% di cinque anni fa. E’ inoltre superiore all’80% anche la quota di imprese che ritiene adeguati i tempi di valutazione ed accettazione delle richieste di credito, contro il 19% che li ritiene inadeguati (era pari al 36% un anno fa).

Le valutazioni si fanno più positive anche riguardo al tasso di interesse applicato, ritenuto adeguato dal 66% delle imprese (la percentuale era del 59% nel 2017) e alle garanzie richieste alle imprese, con un giudizio di adeguatezza espresso dal 62% degli intervistati rispetto al 47% dell’anno scorso. Sensibilmente superiore al 2017 risulta anche il livello di soddisfazione rispetto al costo complessivo del finanziamento (che comprende, ad esempio, i costi di istruttoria e di assicurazione) la cui percentuale è salita dal 57 al 63%

Oltre al giudizio sulle condizioni generali dell’accesso al credito, agli intervistati è stato anche chiesto un parere sull’evoluzione della effettiva richiesta di credito bancario nella provincia di Reggio Emilia. Il 16% delle imprese reggiane ha dichiarato un aumento del fabbisogno (tre punti percentuali in meno rispetto all’anno precedente), la stragrande maggioranza è rimasta stabile e solo il 4% ha diminuito la richiesta (era il 16% nel 2017).

Per quanto riguarda l’esito della richiesta di credito – avanzata da poco più di un terzo degli intervistati – l’86,5% delle imprese lo ha ottenuto completamente e il 2,7% solo in parte, mostrando una sostanziale stabilità con il 2017. Nel frattempo è cresciuta di poco più di un punto e mezzo percentuale, raggiungendo il 5,4%, la quota di imprese che si è vista respingere la richiesta di credito.

La stabilità finanziaria delle imprese della provincia di Reggio Emilia è evidenziata dalla generale situazione di adempienza rispetto agli impegni presi col sistema bancario. Nel corso del 2018, infatti, il 95% delle imprese reggiane ha regolarmente fatto fronte agli impegni finanziari assunti e alle scadenze dei pagamenti.

In questo clima di generale e, in qualche caso, sensibile miglioramento del rapporto banche-imprese resta comunque anche qualche criticità, a partire – con il 43% delle aziende che lo rilevano – dall’aumento dei costi e delle commissioni applicate dalle banche, seguito dall’aumento del tasso applicato, dalla maggior richiesta di garanzie e, in misura minore, dalla riduzione della quantità di credito concesso e dalla contrazione dell’orizzonte temporale del debito.

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