Un Sassi nello stagno. Che fa il punto sulle occupazioni abusive nel comune di Reggio dopo il caso via Emilia

Un incontro con le forze dell’ordine «per affrontare casi del genere» che «rischiano di diffondersi se li trattiamo come morosità». A chiederlo è il vicesindaco, con la delega al Welfare, Matteo Sassi, sulla scorta di quello che sta avvenendo in via Emilia Ospizio 68 dove un appartamento, per la disperazione della proprietaria, viene occupato irregolarmente da persone straniere di cui non si conoscono le generalità.
La sensazione – dice Sassi – è «che questo caso non sia l’unico con quelle caratteristiche». Anche se nel privato risulta difficile avere una fotografia precisa della situazione. Mentre nel pubblico – fa sapere l’assessore – l’occupazione abusiva è «praticamente inesistente». Infatti si contano due o tre casi l’anno «prontamente risolti con gli sgomberi», spiega Sassi.
Facciamo un passo indietro e proviamo a ricapitolare la vicenda. L’appartamento al civico 68 di via Emilia Ospizio era è stato affittato due anni fa, con contratto regolare, a un cittadino pakistano che fino a qualche mese fa ha versato l’affitto, poi ha smesso di pagare rendendosi irreperibile.
L’inquilino avrebbe pero’ subaffittato l’alloggio a persone di cui oggi non si conoscono le generalità: africani che vanno e vengono di giorno e di notte. Come raccontano i vicini. Alla proprietaria non è rimasta altra strada che rivolgersi a un legale.
«Politicamente – dice Sassi – non dobbiamo mettere sullo stesso piano morosità e occupazione senza titoli. Un conto è una famiglia che vive in un alloggio da tempo e che, a un certo punto, complice anche il contesto economico, non riesce più a pagare l’affitto. In questo caso, in cui c’è una fragilità, si possono attivare i servizi sociali». Un altro è «l’occupazione senza titolo da parte di persone che non hanno mai stipulato un contratto d’affitto col proprietario. Sul piano politico va colta la specificità di questo caso», prosegue Sassi. Sulla scorta di questa vicenda e per stoppare sul nascere altri casi del genere, il vicesindaco chiederà un incontro con le forze dell’ordine. L’obiettivo è quello di «rendere più efficaci gli interventi», di «darsi una strategia» per contrastare un fenomeno dalle nostre parti ancora circoscritto, diversamente da quello che avviene nelle grandi città.
Allo stesso tempo l’Amministrazione comunale è impegnata nei controlli sulle residenze. Nei primi mesi dell’anno sono stati effettuati 2628 controlli e in 579 casi è stata decretata l’irreperibilità dell’inquilino con conseguente cancellazione della residenza. «Dati – chiosa Sassi – che verosimilmente raddoppieranno da qui a fine anno».

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