Firenze – I lavoratori di Publiacqua preannunciano un nuovo sciopero: lunedì 12 dicembre dalle 8 alle 10 incroceranno le braccia. Le motivazioni sono spiegate in una nota dell’Usb che lancia lo sciopero e riguardano in buona sostanza la salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori. Interessati allo sciopero, uomini e donne che svolgono la loro attività nella palazzina Degremont, al potabilizzatore dell’Anconella.
“L’impianto industriale su cui sono stati costruiti gli uffici – spiegano dall’Usb – fa uso di chimica “spinta”, per produrre 2.300 litri d’acqua potabile al secondo. Una scelta da folli, ospitarvi sopra, negli uffici, un centinaio di addetti amministrativi e tecnici che nulla hanno a che vedere con la conduzione operativa dell’impianto”. Sarebbe come, spiega la nota, se “la Fiat collocasse il reparto Marketing nello Stabilimento Verniciatura e Carrozzerie”.
A ciò si aggiunge, secondo i lavoratori, l’ulteriore criticità che deriverebbe dalla riorganizzazione della reperibilità con la ricaduta su figure professionali come i pianificatori, oltre al caos che secondo il sindacato avvolge gli inquadramenti e lo stress dovuto “ai continui malfunzionamenti dei nuovi applicativi informatici della piattaforma ACEA 2.0”.
Ma è il problema sicurezza quello su cui l’allarme squilla più forte: “I campanelli d’allarme sono già suonati tutti – ricorda l’Usb – dall’infortunio sul lavoro di un impiegato contaminato da biossido di cloruro, alle decine di segnalazioni di malessere da parte dei lavoratori pervenute ai delegati alla sicurezza dei lavoratori, alle richieste di intervento e segnalazioni ai Vigili del fuoco, alla Asl, ai Carabinieri. Si è anche assistito all’abbandono spontaneo degli impiegati della palazzina Degremont il pomeriggio del 30 novembre scorso, sempre per esalazioni da biossido di cloro”.
Senza contare che il comportamento da tenersi in questi casi da parte dell’azienda esiste ed è “certificato” dalla legge, ricorda il sindacato, mentre le richieste dell’intera Rsu (rappresentanza sindacale unitaria) aziendale no sono state ascoltate da una dirigenza definita, nella durissima nota, “miope e irresponsabile”. “Su un sito industriale – spiega l’Usb – che abbia una valutazione rischi importante, devono operare unicamente e in sicurezza, i circa 20 operativi chiamati alla conduzione dell’impianto”. Il perché è semplice: “Addetti, questi ultimi, addestrati a gestire emergenze ambientali e formati a intervenire sul rischio chimico, oltre ad essere dotati dei necessari dispositivi di protezione individuale. Questo – conclude la nota sindacale – dovrebbe essere ciò che detta il buonsenso da un lato, la legge dall’altro, vale a dire il DL 81/2008 in materia della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro”.
E invece? “Invece, nei prossimi giorni – continuano dal sindacato – entreranno in piena produzione un’ulteriore batteria di vasche, adiacenti e sottostanti le finestre della sala che ospita gli impiegati della pianificazione, con ovvio incremento del rischio di contaminazione da biossido di cloro e ipoclorito”. Senza dimenticare che sia i nuovi ambienti di lavoro “ad alto rischio” (come li definiscono i lavoratori) sia quelli costruiti in una prima fase nell’ambiente senz’altro più salubre e sicuro di via Villamagna 25 (dove erano stati inizialmente collocati parte degli stessi uffici) hanno assorbito ingenti risorse “prelevate dalle bollette dell’acqua dei cittadini”.
Tornando allo sciopero di lunedì prossimo, che segue quelli indetti lo scorso 18 Luglio, 19 Settembre e 21 Ottobre con adesioni del 70%, il sindacato lancia un avvertimento: “Se Publiacqua SpA non verrà a più miti consigli e farà prevalere il buonsenso, non escludiamo la proclamazione dello sciopero generale con manifestazione cittadina”.