Firenze – I dati che rendono, per PaP e per il Forum per l’Acqua pubblica, “senza giustificazioni” la proroga della concessione a Publiacqua da parte del Comune di Firenze, sono stati resi noti stamattina, nel corso di un incontro con la stampa.
L’utile c’è, ed è ragguardevole: 24.740.073 euro, come dice la consigliera comunale Miriam Amato, insieme a Rossella Michelotti e Rita Biancalani del Forum Toscano dei Movimenti per l’acqua pubblica.
“La percentuale delle perdite è del 48% (come si legge a pag.19 dell’appendice alla relazione annuale). In questi anni abbiamo assistito ad un progressivo peggioramento – ricorda Amato – basta considerare che il consumo medio di ogni utente è di 69 mc e che le perdite stimate ad utente è di 54,54 mc, fra rete e acquedotto, un dato allarmante se ci si rende conto delle quantità d’acqua di cui si parla”.
Nell’incontro con la stampa sono state riportate anche le risultanze che riguardano la qualità tecnica raggiunta da Publiacqua nel 2017, considerando un range che va dalla classe A, quella ottimale, fino a C, D o E.
Ecco i risultati:
Perdite idriche Classe di appartenenza D (penultima classe);
Qualità dell’acqua erogata Classe di appartenenza D (penultima classe);
Qualità dell’acqua depurata Classe di appartenenza D (classe peggiore);
Interruzioni del servizio Classe di appartenenza C (classe peggiore);
Adeguatezza sistema fognario Classe di appartenenza E (classe peggiore).
“Per Publiacqua – sottolinea Miriam Amato – si ha una pessima classe di appartenenza per tutti gli indicatori di qualità tecnica, tranne che per lo smaltimento dei fanghi, è evidente la pessima qualità dell’acqua erogata e depurata”.
Per quanto riguarda gli indicatori delle qualità dei contratti, “su circa 30 parametri – hanno ricordato Amato, Michelotti e Biancalani – rientra nella classe “E”, la peggiore per: pronto intervento, appuntamenti, comunicazioni, misuratori, preventivazione, sportelli tanto da aver accumulato ben 1.662 milioni di penali nel periodo 2014/2016”.
Neppure sul tasto “aumenti” il panorama, secondo le tre esponenti di PaP e del Forum, è tranquillo. “Mentre il sindaco dice che non ci saranno aumenti – dicono ancora – l’Autorità Idrica Toscana riporta che Publiacqua può applicare degli incrementi tariffari massimi dell’8,5%, infatti nel 2017 abbiamo avuto un incremento del 2,5%”.
Infine, aspetto lavorativo. Proseguono Miriam Amato, Rossella Michelotti e Rita Biancalani: “Notiamo che l’organico continua a diminuire, continua il trend di taglio al personale, da 608 lavoratori (nel 2016) a 602 (nel 2017) di cui: 4 Dirigenti, 18 Quadri, 305 impiegati e 247 operai più 32 interinali. Lo scostamento non ha coinvolto i vertici bensì si registrano meno 5 operai rispetto all’anno precedente, meno 4 impiegati, ma sono aumentati gli interinali di 3 unità, ricordo che abbiamo 7 addetti per ogni milione di mc fatturati nel 2017, dato più basso in Toscana e che Publiacqua gestisce 6.715 km di rete idrica (erano 7.163 km nel 2016) e di 3.633 km di fognatura (erano 3.700 km nel 2016).
Tirando le fila, “Dati alla mano, non troviamo giustificazioni né per questa proroga né per le bollette costose che, come utenti, ci troviamo a pagare visto i pessimi standard riportati. La gestione pubblica – concludono Amato, Michelotti e Biancalani – è possibile solo se si smette di lucrare sull’acqua, quindi non con una holding, visto che nessuno ci regala nulla, infatti la voce “Fonti” nelle sulle nostre bollette indica le anticipazioni in tariffa per gli investimenti”.