Firenze – Domani, venerdì 10 maggio, scatta lo sciopero nazionale del pubblico impiego, proclamato dall’Usb. Sciopero che a Firenze ha una doppia valenza, in quanto il rinnovo del contratto decentrato, che avrebbe dovuto essere firmato alla fine di marzo, è ancora in alto mare. Motivo principale la distribuzione delle risorse prevista dall’accordo che andrebbero in gran parte a favore del personale della polizia municipale, lasciando gli altri dipendenti comunali con aumenti irrisori. Da sottolineare il fatto che il contratto nazionale delle Funzioni Locali è stato sottoscritto a giugno dello scorso anno ed è scaduto a dicembre. Insomma, rinnovato e scaduto, i dipendenti si trovano da mesi in vacanza contrattuale. “Se si parla di responsabilità – dicono dall’Usb – non solo si devono addossare all’amministrazione, ma anche a chi, quel contratto, lo firmò a suo tempo”.
Polemiche a parte, domani ci sarà la mobilitazione generale, che riguarda i lavoratori di sanità, scuola, università, enti di ricerca, enti locali, ministeri, enti previdenziali, agenzie fiscali e dei vigili del fuoco. La protesta è indirizzata, si legge nel comunicato, “contro dieci anni di politiche persecutorie che hanno demolito la figura del dipendente pubblico, contro stanziamenti ridicoli per il rinnovo del contratto che produrrebbero aumenti medi dell’1,95% (circa 25 euro netti mensili) e contro i progetti di autonomia differenziata”.”Dopo nove anni di blocco della contrattazione e un rinnovo “a tempo” nel 2018 con aumenti risibili – spiegano dal sindacato – dopo il blocco delle assunzioni, siamo di fronte agli ennesimi segnali che il settore pubblico è marginale anche per il cosiddetto “governo del cambiamento” e che non c’è alcuna intenzione di far ripartire i servizi pubblici. Mansionismo, carichi di lavoro, sicurezza, organizzazione del lavoro, precariato, comparti di contrattazione, democrazia sindacale, restano nodi irrisolti, né sembra esserci volontà di affrontarli”. A Roma, alle 10,30, si terrà una manifestazione al Ministero della Funzione Pubblica, a Piazzetta Vidoni, mentre manifestazioni e presidi avranno luogo su tutto il territorio nazionale.