Firenze – Si pensa già al Natale, altro che al prossimo fine settimana. I dipendenti della Provincia di Firenze che hanno dato il “la” alle occupazioni che oggi si sono sparse in tutta la penisola, non intendono in nessun modo sospendere l’agitazione se prima non si chiariscono alcuni punti. Soprattutto, se non ci si intende sulla sorte dei 250 lavoratori dal futuro ancora non chiaro sugli 850 dipendenti della Provincia.
Oggi, del resto, qualche politico si è affacciato a portare la solidarietà, che d’altro canto si è espressa anche attraverso numerose note. Sul posto, oggi, Filippo Fossati e Antonio Di Maio, deputati, rispettivamente Pd e 5Stelle.
Intanto, l’atteggiamento dei lavoratori viene chiarito da una nota unitaria dei sindacati: Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl rilanciano la mobilitazione dei lavoratori delle Province contro il rischio di esuberi per 20mila lavoratori a tempo indeterminato e del licenziamento per oltre 2mila precari e contro i pesanti tagli previsti in Legge di Stabilità. Tagli che mettono a rischio, secondo i sindacati, il funzionamento dei servizi di area vasta, dalla sicurezza scolastica alla tutela ambientale, passando per la viabilità e le politiche attive sul lavoro.
“Chiediamo un riordino vero. Ma il Governo abbandoni certi toni. Ognuno – concludono Dettori, Faverin e Torluccio – faccia la propria parte. Ma senza un dialogo vero la mobilitazione continua”.
E dal governo, il sottosegretario Bressa tenta di spiegare che si tratta “di un colossale fraintendimento”. “Mi spiace che all’origine di questo fraintendimento ci sia proprio l’Upi: nessuno perderà il posto di lavoro, verranno ricollocati. Non si parla di esuberi o licenziamenti, si parla di mobilità”.
Il governatore Enrico Rossi incontrerà una delegazione dei rappresentanti dei lavoratori delle Province, in agitazione a causa dei tagli decisi dal governo, lunedì prossimo, 22 dicembre, alle 17 presso la sede del Consiglio regionale, in via Cavour 4 a Firenze. Lo ha comunicato oggi pomeriggio ai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil e della Funzione pubblica in una lettera in cui condivide “le legittime preoccupazioni dei lavoratori delle amministrazioni provinciali”. L’incontro, nelle intenzioni del presidente della Regione Toscana, servirà ad “individuare un percorso comune a tutela dei livelli occupazionali”.