Province flop? Delrio “scarica” sulle regioni

Il Sottosegretario ammette mesi di ritardo nell’applicazione del suo ddl ma le colpe sarebbero degli altri enti pubblici
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Parata di politici con Prodi, Delrio e Castagnetti

Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, davanti all’evidenza e agli articoli di giornale che glielo mostravano nei fatti (da ultimo anche il rinnovato Espresso del “Suo” Carlo De Benedetti), l’ha finalmente ammesso. La riforma-abolizione delle Province è in ritardo di mesi. Graziano Delrio ha già trovato il, o meglio, i responsabili di questa impasse che lascia nel limbo competenze e dipendenti.

barbieri il salame
Marco Barbieri, ormai “fuori” dalle dinamiche politico-regionali, si accontenta della pesca miracolosa di un salame sulle rive del lago di Tiberiade

Sarebbero le Regioni nella visione di Delrio, le quali non hanno ancora completato le leggi di riordino e non si sono dunque prese in carico le competenze lasciate dalle Province. Quasi tutte le Regioni sono dunque da rimandare, quasi tutte, tranne naturalmente la Toscana (terra natale e ideale del Premier Matteo Renzi), unica che ha fatto il suo dovere.

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L’onorevole Paolo Gandolfi non sembra del tutto convinto del ddl Delrio

Lo Stato ha lasciato alle Province solo strade provinciali e scuole mentre il resto è passato di mano alle Regioni che però, come si diceva, non l’hanno ancora metabolizzato. E dunque le competenze sarebbero rimaste in capo alle Province ma senza finanziamenti. E a chi diceva, tipo la Corte dei Conti, che con la riforma Delrio invece di risparmiare si sarebbe speso di più, lo stesso Delrio ha replicato: “in Finanziaria è calcolato un miliardo di euro di risparmio nel 2015”.

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