Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, davanti all’evidenza e agli articoli di giornale che glielo mostravano nei fatti (da ultimo anche il rinnovato Espresso del “Suo” Carlo De Benedetti), l’ha finalmente ammesso. La riforma-abolizione delle Province è in ritardo di mesi. Graziano Delrio ha già trovato il, o meglio, i responsabili di questa impasse che lascia nel limbo competenze e dipendenti.
Sarebbero le Regioni nella visione di Delrio, le quali non hanno ancora completato le leggi di riordino e non si sono dunque prese in carico le competenze lasciate dalle Province. Quasi tutte le Regioni sono dunque da rimandare, quasi tutte, tranne naturalmente la Toscana (terra natale e ideale del Premier Matteo Renzi), unica che ha fatto il suo dovere.
Lo Stato ha lasciato alle Province solo strade provinciali e scuole mentre il resto è passato di mano alle Regioni che però, come si diceva, non l’hanno ancora metabolizzato. E dunque le competenze sarebbero rimaste in capo alle Province ma senza finanziamenti. E a chi diceva, tipo la Corte dei Conti, che con la riforma Delrio invece di risparmiare si sarebbe speso di più, lo stesso Delrio ha replicato: “in Finanziaria è calcolato un miliardo di euro di risparmio nel 2015”.